Per attrarre i Neets sono necessarie comunicazione, prevenzione e soft skill: si delineano le linee di intervento da applicare ai nuovi servizi comunali per il lavoro
SAN GIOVANNI TEATINO (CH) – Sono le “soft skill” – vale a dire responsabilità e consapevolezza del proprio talento – gli elementi di crescita professionale su cui puntare per permettere ai giovani senza occupazione di trovare motivazione e spazio nel mondo del lavoro. Alla terza giornata di lavori, il meeting transnazionale sul progetto ErasmusPlus “ECMYNN – Enhancing Competences to Meet Young’s NEETs Needs”, in corso di svolgimento a Patrasso (Grecia), si è soffermato sul sistema migliore per conoscere, attrarre e coinvolgere la categoria dei NEETs (Not in Education, Employment or Training), giovani che non studiano, non lavorano o non sono in formazione.
Lo spunto è nato nel corso delle giornate di formazione sui nuovi strumenti che dovranno necessariamente far parte dei servizi che al rientro ciascun partner implementerà con l’obiettivo di ridurre, ciascuno nel territorio di appartenenza, la distanza tra giovani inoccupati e demotivati, e occasioni di ingaggio professionale. La giornata formativa, coordinata dal Comune di San Giovanni Teatino e da Territorio Sociale, con il contributo del trainer Daniele Angiolelli, ha evidenziato come, al di là dei metodi da applicare in questo particolare periodo storico, a fenomeno già consolidato, sia necessario insistere anche nella fase formativa primaria.
“Il tema dei lavoratori scoraggiati è visto in Europa come estremamente rilevante e urgente da risolvere”, spiega Luciano Marinucci, sindaco di San Giovanni Teatino.
Le attività di ricerca fin qui compiute hanno permesso di evidenziare tre dimensioni prioritarie da seguire per mitigare il fenomeno:
1. Rafforzamento dei servizi pubblici per il lavoro, come catalizzatori di tutte le forze sociali coinvolte nel combattere il fenomeno
2. Coinvolgimento attivo del sistema scolastico per la prevenzione del fenomeno
3. Coinvolgimento delle autorità locali per il superamento delle barriere sociali e gli ostacoli che spesso caratterizzano la condizione dei Neet.
E.C.M.Y.N.N., approvato nel febbraio del 2015 con un finanziamento di circa 300mila euro, vede il Comune di San Giovanni Teatino capofila del partenariato strategico, affiancato dall’impresa abruzzese Territorio Sociale e da organizzazioni pubbliche e private di Spagna, Grecia, Romania e Polonia.
Al meeting partecipa anche una delegazione municipale, con lo sportello Sangiò Lavoro, altri consulenti del Comune e di Territorio Sociale che si è occupata di rilevare i dati e rielaborarli.
Ciascuno dei cinque paesi coinvolti nel progetto ECMYNN è largamente interessato dal problema. Italia e Grecia ne registrano la maggiore incidenza (26% dei giovani tra i 15 e i 29 anni senza occupazione sono NEETs). In quasi tutti gli stati europei gran parte dei NEETs di età 15-24 non ha mai avuto alcuna esperienza professionale. Ciò è molto rilevante in Italia, Grecia e Spagna dove il 70% dei NEETs di questa classe di età non ha mai lavorato nella sua vita. Anche tra i NEETs più adulti (24-29), peraltro, il 40% del target italiano non ha mai avuto esperienza di lavoro. Un ulteriore 65% di questi sono classificabili come scoraggiati: non hanno più alcuna speranza di poter trovare lavoro, né si adoperano più per ricercarlo.
“La giornata conclusiva del meeting – spiega Alessia Chiacchiaretta, consigliere delegato alle politiche del lavoro – servirà a tirare le fila su un percorso di confronto e studio che ci fornirà le indicazioni necessarie a strutturare un servizio efficace per il nostro territorio, unico nel suo genere e facilmente esportabile e replicabile in altre realtà”.