Lo lanciano Codacons e Ministero dei beni culturali che l’8 gennaio organizzeranno un incontro a Roma.Sono invitati i sindaci dei Comuni colpiti dal terremoto del 2016. Sarà presente il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi
ABRUZZO – Un appello ai sindaci dei comuni dell’Abruzzo coinvolti nel terremoto del 2016 a partecipare ad una conferenza stampa a Roma dedicata alle opere d’arte salvate dal sisma del centro-Italia. A rivolgerlo il Codacons, che assieme al Ministero dei beni culturali ha organizzato per il prossimo 8 gennaio un incontro con i giornalisti volto ad illustrare un innovativo progetto per recuperare le opere d’arte della regione.
Si tratta di una iniziativa che ha avuto il benestare del Mibact e che si pone lo scopo di salvaguardare l’identità artistica delle regioni colpite dal terremoto del 2016 – spiega il Codacons – .
Grazie a questo innovativo progetto le opere d’arte dell’ Abruzzo salvate dal sisma tornano a vivere in un mega museo virtuale in 3D che utilizza i più evoluti sistemi tecnologici presenti sul mercato, con l’ausilio di fotocamere ad altissima risoluzione e sistemi di elaborazione digitale di ultima generazione, stampanti digitali ad alta risoluzione e monitor 3D autostereoscopici.
Una mostra ultra-tecnologica e itinerante che valorizza il patrimonio culturale ferito dal sisma e premia l’identità culturale delle popolazioni del centro-Italia, portando in tutto il mondo le preziose opere d’arte delle aree terremotate e raccogliendo fondi per il loro restauro.
“Invitiamo i sindaci dei comuni dell’Abruzzo colpiti dal terremoto a partecipare alla conferenza e a dare la propria adesione all’iniziativa, che vedrà la partecipazione del sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, primo ad accogliere con entusiasmo il progetto – afferma il Codacons -.
La prima opera salvata grazie alla moderna tecnologia e che sarà presentata nel corso della conferenza stampa dell’8 gennaio a dimostrazione di quello che i Comuni possono realizzare, è un Crocifisso del XVI secolo, proveniente dalla chiesa di Santa Maria del Popolo a Preta e già custodito nel danneggiato Museo Civico “Cola Filotesio” di Amatrice”.