“Per la Lilt – ha spiegato il Presidente Lombardo – si apre un nuovo fronte di lavoro e di combattimento contro i tumori, quello della ricerca scientifica. Sin dalla costituzione dell’Associazione, siamo stati impegnati anima e cuore nel settore della prevenzione primaria, secondaria e terziaria, insegnando alla popolazione quali sono gli stili di vita più corretti che possono contribuire a impedire l’insorgenza dei tumori, dunque mangiare sano, limitare l’uso dell’alcool, fare attività motoria e sportiva. Dunque i controlli costanti del proprio stato di salute, ad esempio partecipando in modo costante alle campagne di screening gratuito che la Lilt garantisce nel corso dell’anno, dal seno ai tumori della pelle alle campagne di prevenzione urologica al maschile. Poi la prevenzione terziaria, ovvero garantire massimo supporto a coloro che purtroppo si sono già ammalati, ma si stanno curando o hanno già superato la patologia e vanno reinseriti a livello sociale e professionale.
Ogni anno lavoriamo nelle scuole, 300 o 400 studenti per ogni ciclo, organizzando attività laboratoriali e trasformando gli studenti da semplici uditori a ‘Operatori della prevenzione’, capaci di raccontare e spiegare ai propri coetanei che oggi è possibile guarire da un tumore. Iniziative che, peraltro, siamo riusciti a portare avanti nonostante il periodo di reclusione forzata a casa causa Covid-19. Il 2020 segna però la svolta nella nostra attività e la Lilt di Pescara si butta nella ricerca – ha proseguito il professor Lombardo -: attraverso una convenzione stipulata con la Asl di Pescara, il reparto di Anatomia Patologica dell’Ospedale civile, ospiterà una nostra borsista-ricercatrice, la dottoressa Marina La Rovere, che porterà avanti lo studio sperimentale per individuare il nuovo approccio molecolare per i trattamenti antitumorali agnostici. Praticamente parliamo dell’individuazione di nuove soluzioni farmacologiche che non trattano semplicemente il tumore specifico, ma colpiscono le molecole che determinano l’insorgenza e lo sviluppo del tumore stesso di qualunque tipologia esso sia, da qui il termine ‘agnostico’, ovvero senza conoscenza, perché non partiamo dal curare il singolo tumore al seno, o al colon, o al polmone con una terapia mirata, ma andiamo alle origini del tumore, alle prime molecole che spesso derivano anche da difetti genetici. Sotto il profilo clinico, l’arrivo dei trattamenti agnostici rappresenta l’inizio di un nuovo modo di pianificare le terapie: i test genetici o la definizione di altre caratteristiche molecolari potranno aiutare a decidere quali trattamenti sono più indicati per un paziente con un tumore, indipendentemente dalla sua localizzazione o da come appare al microscopio, e i test molecolari diventeranno l’elemento essenziale per la pianificazione dei trattamenti”.
Il nuovo approccio è valido sia per le terapie immunologiche basate su anticorpi monoclonali, che condividono lo stesso meccanismo d’azione, ovvero quello di risvegliare la risposta immunitaria contro il tumore, e che quindi funzionano su tumori diversi per caratteristiche istologiche e per localizzazione, sia per alcuni nuovi farmaci chimici, che hanno come bersaglio target molecolari presenti su cellule maligne di tumori differenti.
“La Lilt di Pescara ha deciso di finanziare il progetto di ricerca, mentre nel mondo, solo dal dicembre 2019, si stanno moltiplicando convegni e dibattiti positivi – ha osservato il Presidente Lombardo -, dunque l’Ospedale adriatico sarà capofila, tra i primi ad affrontare lo studio e la nostra Associazione ha messo a disposizione del nosocomio una professionista che collaborerà con l’attività dei programmi di biologia molecolare del reparto di Anatomia patologica, partendo da alcuni casi attualmente in cura presso il nosocomio che verranno selezionati in quanto confacenti agli obiettivi della ricerca molecolare. Tra nove mesi avremo i primi risultati del Progetto”.
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