Servirà a valorizzare e razionalizzare 124 immobili di proprietà dello Stato e di 34 Enti pubblici
L’AQUILA – L’avvio di un modello innovativo per lo sviluppo, la valorizzazione e la razionalizzazione degli immobili pubblici sul territorio regionale: questo l’obiettivo dell’accordo quadro, firmato dal Direttore Generale dell’Agenzia del Demanio, Roberto Reggi, e dal Presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, che dà il via al #ProgrammaAbruzzo.
Nasce così un rapporto di collaborazione tra l’Agenzia del Demanio e la Regione che assicurerà rapidità, efficacia e innovazione al processo di valorizzazione di un primo portafoglio di 124 immobili di proprietà pubblica, che potrà essere eventualmente ampliato in una fase successiva. Si tratta di beni, di proprietà dello Stato e di altri 34 Enti territoriali e pubblici, distribuiti su tutto il territorio abruzzese e già inseriti in iniziative di valorizzazione come “Proposta Immobili 2015”, “Valore Paese-Dimore”, “Federalismo demaniale”, “Federalismo demaniale culturale”, progetti di edilizia scolastica e altre iniziative territoriali.
Con la firma di oggi, l’Agenzia si impegna a fornire alla Regione Abruzzo supporto tecnico-specialistico per la strutturazione dell’operazione, per le pre-analisi sulla composizione del portafoglio immobiliare e per il finanziamento di uno studio di fattibilità, finalizzato ad individuare gli strumenti più idonei per la valorizzazione, la razionalizzazione e la dismissione dei beni oggetto dell’accordo. Al tempo stesso, la Regione si impegna a promuovere e coordinare le diverse attività, facilitare le azioni amministrative, finalizzate alla regolamentazione urbanistica, catastale e tecnica dei beni in accordo con gli Enti Territoriali.
Al fine di attuare gli impegni presi dalle Parti, è stato istituito inoltre un tavolo Tecnico Operativo di Coordinamento composto da rappresentati dell’Agenzia del Demanio, della Regione e aperto ad altri soggetti coinvolti nell’operazione.
“Il Programma Abruzzo – ha dichiarato il Direttore dell’Agenzia Roberto Reggi – è un modello innovativo e sostenibile che replicheremo in altre regioni italiane. Siamo soddisfatti di questo primo risultato, ottenuto grazie a un lavoro di squadra con la Regione, che permetterà di individuare l’utilizzazione più vantaggiosa dal punto di vista economico e sociale, recuperando beni oggi abbandonati o non utilizzati al meglio. L’operazione consentirà inoltre, di rilanciare le economie locali e di favorire una nuova cultura d’impresa basata sul riuso, sull’eco-compatibilità, sull’efficientamento energetico e sulla sostenibilità ambientale”.
‘‘Se si va con la memoria ad alcuni immagini del passato, soprattutto in alcune regioni del centro sud’‘ ha commentato D’Alfonso, ‘‘mi ricordo che la prima caduta di immagine che subivano questi territori, era determinata dalla mancanza di decoro di alcune sedi che erano espressioni del potere e dell’autorevolezza della pubblica amministrazione. Sono convinto che se non esistono spazi adeguati per le istituzioni, queste non possono adempiere al meglio a quelli che sono i compiti imposti dal mandato e non riescono a trovare soluzioni alle problematiche. Come soggetto giuridico rivendico il diritto di contenere in un unico involucro tutta l’espressione dell’amministrazione regionale, in maniera tale che all’indirizzo di una decisione corrisponda un diretto riscontro operativo. Noi abbiamo ereditato una pluralità di siti che disperde e rende di difficile gestione la nostra azione organizzativa: oggi si è compiuto un primo significativo passo nella direzione di una maggiore centralità della istituzione regionale”