Il Vicepresidente del Consiglio Regionale ritiene ineccepibile che sia stato firmato oggi un protocollo che sarebbe servito 30 giorni fa
PESCARA – Il Vice Presidente del Consiglio Regionale, Domenico Pettinari, si é detto amareggiato e indignato dalle parole dell’Assessore alla Sanità, relativamente all’unità di coordinamento territoriale che sarà attivata entro 7 giorni per la cura domiciliare dei pazienti. A suo parere, quanto proposto dall’Assessore di fatto testifica l’inaccettabile ritardo di questa Giunta che ha lasciato per mesi tanti cittadini, anche sintomatici, a subire ritardi pazzeschi a causa della gestione dei tamponi, nonostante le numerose richieste per il potenziamento delle cure a domicilio e l’esecuzione dei tamponi su chi presentava sintomi del Covid19.
Secondo Pettinari é inaccettabile che il protocollo arrivi con un ritardo di almeno 30 giorni. Sin dall’inizio dell’emergenza, e in particolare dalla metà di marzo, si é sollecitato l’Assessore con la richiesta di unità di monitoraggio e cura dei pazienti sintomatici che sono rimasti in quarantena a casa. Si é chiesto in ogni modo che venisse attuato un protocollo per evitare il collasso degli ospedali, anche attraverso l’aumento delle unità territoriali per il monitoraggio dei malati, per l’esecuzione dei tamponi a domicilio per i sintomatici e l’aumento di organico dei call center preposti a raccogliere le richieste di aiuto dei cittadini abruzzesi.
Pettinari sottolinea come dalla Regione siano sempre arrivate poche risposte e confuse, e oggi si venga a scoprire che solo tra una settimana partirà un’unità per il coordinamento territoriale. L’’Assessore, a suo dire, avrebbe dovuto mettere a sistema medici di base, medici di continuità, 118 e distretti sanitari per evitare l’affollamento dei Pronto Soccorso e degli ospedali.
Mesi fa non oggi, in cui stiamo vivendo una fase calante dei contagi un calo su cui comunque dobbiamo stare attenti, perché siamo passati da 1700 tamponi al giorno a meno di mille, come evidenziano gli ultimi dati. Per Pettinari questo non va bene, perché meno tamponi si eseguono e meno casi, soprattutto asintomatici, sono registrati.
Ha concluso dicendo che non bisogna abbassare la guardia nella mappatura dei contagiati. I tamponi devono essere eseguiti a tappeto soprattutto in questa Fase2 perché non si può rischiare di tornare al punto di partenza. Sarebbe un danno inestimabile sotto ogni punto di vista: sanitario, sociale, economico.