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Protocollo d’intesa tra Comune e Casa Circondiariale di Pescara

da Redazione

PESCARA – Si è svolta ieri la conferenza stampa  indetta dal Direttore del Carcere di Pescara Franco Pettinelli, per illustrare tutti i progetti attuati nel corso dell’anno per il reinserimento lavorativo e sociale dei detenuti. Prima della conferenza stampa la visita al laboratorio-calzaturificio dove operano circa 15 detenuti e dove si realizzano calzature antinfortunistica per tutte le carceri italiane e i mocassini destinati ai detenuti in condizioni di necessità. Presenti il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia, il vicesindaco Berardino Fiorilli, l’assessore al Personale Marcello Antonelli, ma anche l’assessore provinciale alle Politiche del Lavoro Antonio Martorella, l’assessore del Comune di Montesilvano Feliciano D’Ignazio, il Direttore della Caritas Don Marco Pagniello, il Garante dei detenuti Fabio Nieddu, e il Magistrato di Sorveglianza Francesca Del Villano.Tra  Comune di Pescara e Casa Circondariale del capoluogo adriatico è stato stipulato un accordo per avviare una collaborazione tesa a costruire un futuro per quei cittadini che, per un errore commesso, si trovano a dover scontare un periodo di detenzione all’interno della struttura.L’Amministrazione comunale potrà avvalersi  dell’impegno lavorativo di detenuti, che hanno la possibilità di beneficiare di licenze, permessi o semilibertà e che verranno impiegati in servizi di pulizia, manutenzione e restauro di siti e beni di interesse pubblico.

Ha detto il sindaco:

mi preme sottolineare quella che dev’essere oggi la funzione formativa dei nostri Istituti penitenziari, visti non solo come le quattro mura all’interno delle quali espiare una pena o una condanna per un reato commesso, quanto piuttosto quale il luogo in cui un cittadino, che nella propria vita ha compiuto un passo falso, deve avere l’opportunità di ritrovare se stesso e la propria dimensione di uomo, al fine di comprendere sino in fondo l’entità dell’errore commesso, ma per poi ricominciare a guardare avanti, nutrendo e coltivando la speranza che non tutto è perduto per quell’errore o per quel periodo di detenzione, ma piuttosto comprendendo che dall’esperienza comunque dura del carcere si può uscire completamente rinnovati nello spirito. Per far ciò è però necessario individuare quegli strumenti utili a mantenere vivo il legame tra il mondo esterno e quello inevitabilmente ristretto e limitato di un istituto penitenziario, è importante consentire, a chi è costretto nella condizione del ‘recluso’, di non spezzare il contatto, non estraniarlo dal contesto del vivere sociale, con i suoi problemi, mantenendo ovviamente sempre un regime di ‘protezione’. Tutti sappiamo quanto sia difficile garantire tale disciplina dei rapporti in un momento come quello attuale, con il sovraffollamento delle carceri che limitano gli spazi e i tempi, ma proprio per questo è ancora più importante saper cercare quelle collaborazioni istituzionali esterne per darsi reciprocamente una mano nel garantire una detenzione più a misura di uomo. Lo scorso giugno il Ministro della Giustizia e il Presidente dell’Anci hanno siglato un Protocollo d’intesa impegnandosi a una collaborazione reciproca per la promozione di un Programma per lo svolgimento di attività lavorative extramurarie da parte di soggetti in stato di detenzione in favore delle comunità locali. La Casa Circondariale di Pescara lo scorso novembre ci ha avanzato una proposta formale che il Comune di Pescara ha subito recepito e accolto per partecipare al processo di reinserimento sociale dei detenuti, anche al fine di garantire a tali cittadini l’acquisizione di competenze e conoscenze professionali utilmente spendibili nella fase post-detentiva, e oggi siamo alla firma di una specifica convenzione.

Nell’ambito dell’accordo – ha specificato il sindaco Albore Mascia -, l’amministrazione comunale ha inteso promuovere sul territorio di Pescara l’esecuzione di lavori socialmente utili o di pubblica utilità che affideremo a un gruppo di cittadini individuati dalla Casa Circondariale tra la popolazione attualmente reclusa, per i quali sussistano le condizioni per l’ammissione al lavoro all’esterno, alla semilibertà, all’affidamento in prova al servizio sociale, ai permessi o alle licenze. Sarà ancora la Casa Circondariale a redigere un Piano di trattamento relativo a ciascun detenuto sulla base del programma di lavoro predisposto dal Comune di Pescara, programma che verrà inviato al Magistrato di Sorveglianza per l’approvazione. Nel programma di lavoro verranno indicati gli orari di attività, il luogo di svolgimento della prestazione, e sempre il Comune garantirà anche la copertura assicurativa dell’Inail dei soggetti impiegati e l’erogazione per ciascuno di un rimborso spese forfettario di 120 euro mensili. La convenzione avrà la durata di 3 anni e sarà rinnovabile tacitamente. I vantaggi di tale operazione sono chiari e molteplici: il vantaggio per i singoli soggetti coinvolti nel programma è quello, come dicevamo, di mantenere il proprio status di ‘cittadino’ impegnato, un cittadino che contribuisce alla cura e alla manutenzione del patrimonio collettivo, conservando la propria dignità di lavoratore e di persona. Al tempo stesso c’è un vantaggio anche per l’amministrazione comunale che potrà avvalersi di nuova forza lavoro per quegli interventi di pulizia o di manutenzione che spesso non riusciamo a fronteggiare come vorremmo proprio per la carenza di personale che, a fronte di nuovi pensionamenti, non possiamo reintegrare a causa dei blocchi imposti dal Governo relativamente a nuove assunzioni. Dunque per noi l’aiuto e il sostegno professionale di tali lavoratori sarà di assoluta rilevanza e importanza.

Subito dopo il sindaco Albore Mascia e il Direttore Pettinelli hanno sottoscritto il Protocollo d’Intesa.

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