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Protocollo istituzionale per avviare a lavori socialmente utili

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Firmato questa mattina in Prefettura

PESCARA – Sottoscritto e divulgato stamane un protocollo di intesa tra il Comune, Prefettura, Caritas e la Cooperativa Eta Beta, finalizzato ad avviare i migranti ospiti dei centri di accoglienza a lavori socialmente utili a titolo di volontariato sul territorio cittadino, come da disposizioni impartite dal Ministero dell’Interno. Si tratta di un’intesa voluta dal Comune e subito sostenuta dalla Prefettura, per le finalità sociali e di integrazione che il protocollo promuove. Alla conferenza erano presenti il sindaco Marco Alessandrini, il Prefetto S.E. Vincenzo D’Antuono, don Marco Pagniello per la Caritas, la dottoressa Paola Iaci, che dal primo ottobre sostituirà il Prefetto fino alla nomina ministeriale del nuovo reggente, la responsabile del settore Diritti civili e cittadinanza, il vice prefetto aggiunto Maria Di Cesare e il consigliere Tonino Natarelli, presidente della Commissione Politiche Sociali che con Tiziana Di Giampietro ha lavorato alla convenzione.

I documenti sono stati siglati dal Prefetto di Pescara dr. Vincenzo D’Antuono, dal Sindaco del Comune di Pescara dott. Marco Alessandrini, dal direttore della Fondazione Caritas Don Marco Pagniello e dal legale rappresentante dell’impresa Eta Beta – Società Cooperativa Sociale sig. Daniele Fabbrizi, e consentirà ai migranti in attesa dell’esito dell’istanza di protezione internazionale di svolgere attività di volontariato utili alla collettività che li ospita.

Al Comune di Pescara, in sinergia con le Associazioni e/o le Organizzazioni di volontariato, sarà demandato il compito di individuare i servizi che potranno essere svolti dai migranti.

“Abbiamo formulato questo testo per favorire percorsi integrativi ed educativi in modo libero, volontario ne gratuito per chi si trova nella condizione di profugo – spiega il sindaco Marco Alessandrini – Riteniamo che tutta l’Europa debba fronteggiare questa situazione, così come mi preme sottolineare che a bordo di barconi guidati da pirati e malfattori arrivano da noi migliaia di persone che vanno accolte, abbandonando strumentalizzazioni ipocrite, perché si tratta di esseri umani che si lasciano dietro migliaia di morti abbandonati e affogati, lasciati senza dolore e senza rimpianti. Come istituzione locale Pescara non si tira indietro nell’accogliere e alla luce dei dati sulle presenze nelle strutture di accoglienza che ricadono nel nostro territorio, abbiamo pensato che favorire una prima integrazione di quanti vogliano mettersi a disposizione della comunità che li ospita fosse un buon viatico per il futuro inserimento sociale, civile e culturale di quanti resteranno in Italia. Su questa via proseguiremo, ringraziando il Prefetto che ha accolto con grande disponibilità e operatività questo intento. Al momento gli ospiti nelle strutture Caritas sono 144: 100 fra Cittadella, Via Gran Sasso ed Emmaus, 44 al Centro San Donato. Quanti risponderanno favorevolmente al nostro invito, saranno impiegati per lavori socialmente utili nel territorio cittadino finché resteranno in città”.

“Quello dell’accoglienza è un atto di grande sensibilità che gli italiani stanno dimostrando – sottolinea il Prefetto Vincenzo D’Antuono – Perché attraverso l’accoglienza passa anche l’invito a vivere secondo le regole di chi apre le braccia. Riteniamo che l’integrazione sia un percorso da fare, perché così si riescono a recuperare volontà e forze di quanti vogliono davvero inserirsi nel nostro contesto. Quello che stiamo vivendo è un problema epocale che non riguarda solo un unico Paese, ma li coinvolge tutti. Mi piace sottolineare e ringrazio la comunità che si rende disponibile a tali percorsi di accoglienza, che aprirsi è un modo per conoscere l’altro e far conoscere all’altro le regole e il modo di vita del Paese in cui si approda. Uno scambio fondamentale per il futuro”.

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