PESCARA – Si è svolta ,oggi, a Pescara, una riunione degli assessori all’Ambiente delle tre Province costiere, per concordare iniziative comuni contro i progetti di estrazione petrolifera. L’intento è di coalizzarsi contro la cosiddetta “petrolizzazione” della regione Abruzzo. Per motivi ambientali, per “rispettare la vocazione di un territorio”. Ma anche per motivi economici : “nessun indotto potrebbe compensare la perdita certa di interi comparti legati all’agricoltura, alla pesca e soprattutto al turismo”.
Nel corso di una conferenza stampa, gli assessori all’ambiente delle Province costiere, Francesco Marconi (Teramo); Mario Lattanzio (Pescara) e Eugenio Caporrella (Chieti) hanno sottoscritto un documento con il quale “esprimono netta contrarietà ad ogni ipotesi di ulteriore attività estrattiva a terra e mare” sottolineando che “problematiche collegate a questa vicenda rappresentano una priorità assoluta”.
Le Province, quindi, si apprestano a sollecitare un incontro al governatore Gianni Chiodi al quale chiederanno: ”di concordare iniziative politiche, istituzionali ed eventualmente legali, da intraprendere insieme”.
Ha affermato il teramano Francesco Marconi, promotore dell’iniziativa:
la costa, i Comuni che affacciano sul litorale, le colline sulle quali si produce olio, vino e prodotti agricoli di eccellenza, l’attività ittica e quella turistica sarebbero irrimediabilmente compromessi da un’attività estrattiva come quella che è possibile ipotizzare dalle richieste delle società petrolifere.
Ha detto l’assessore Caporella:
le attività produttive e la salvaguardia dell’ambiente possono sicuramente convivere , ma non in questo caso. La vicenda del Cento Olii ci insegna che quando cresce l’attenzione delle compagnie petrolifere diminuisce quella di altri investitori. L’Abruzzo non se lo può permettere.
Mario Lattanzio della Provincia di Pescara ha sottolineato:
un capitale ambientale troppo grande, siamo accomunati dal mare Adriatico e dalle sue risorse . Questa è una battaglia che ci vede molto uniti.
Eugenio Caporrella ha tenuto a specificare che l’assenza dell’Aquila non va assolutamente letta come un’esclusione; semplicemente in questo momento sta vivendo una condizione troppo particolare e noi facciamo la battaglia per tutto il territorio abruzzese.
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