Provincia di Teramo, un anno di area vasta

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“Soddisfacente per gli obiettivi raggiunti” dichiara Di Sabatino “ma il riordino delle Province riguarda tutto l’assetto istituzionale e Regioni e Comuni stanno sottovalutando il tema” Un piano straordinario per la sistemazione della viabilità e i progetti per il Masterplan per il sud

TERAMO – Il primo compleanno della Provincia ente di area vasta viene segnato dalla presentazione di una nuova programmazione per l’accesso ai finanziamenti su opere strategiche e dalla individuazione di un Piano straordinario per la viabilità a valere sui fondi regionali.

Dall’analisi dei dati emergono elementi molto significativi: 18 milioni di opere pubbliche mandate in appalto in 12 mesi, oltre ai 3 milioni e 600 mila euro dell’alluvione di marzo scorso (già tutti spesi) e i circa 37 milioni di opere già finanziate, dei vecchi Piani triennali, in progettazione.

“Abbiamo quasi raddoppiato il numero degli affidamenti rispetto al 2014 ma c’è un un’arretrato da smaltire, soldi che devono tornare all’economia del territorio, eredità di un passato che non intendo giudicare ma che testimonia criticità che vanno assolutamente superate – afferma il presidente Renzo Di Sabatino – questi stessi dati però danno la misura del volume di lavoro e di investimenti che la Provincia gestisce e che deve trovare modalità efficienti di spesa”. Per questo l’ente porrà un limite temporale alle progettazioni e sta lavorando per ridurre i tempi degli affidamenti e dei contratti. “anche in vista della stazione unica appaltante che sarà operativa dal primo novembre”.

Ieri mattina, durante la conferenza stampa alla presenza dei consiglieri provinciali e dei consiglieri delegati per materia “grazie ai quali è stato possibile raggiungere questi risultati” il Presidente ha tracciato un bilancio di questo primo anno di attività, nel giorno nel quale il Consiglio regionale ha all’ordine del giorno la discussione sulla legge di riordino delle Province.

“Quello che non si coglie è che il riordino delle Province è solo un pezzo del riassetto istituzionale dello Stato e che il ragionamento riguarda tutti Prefettura, Asl, Camera di Commercio. Mi pare che la Regione, in questo momento, sia fuori da questo dibattito che, invece, io credo sia fondamentale. Non è chiaro nemmeno ai Sindaci, se salta il paletto territoriale delle Province allora tutto diventa possibile. Quindi o ci sediamo e tutti insieme decidiamo quali servizi vogliamo e dove dobbiamo dislocarli, altrimenti il rischio della marginalità è dietro l’angolo” ha affermato il Presidente che ha aggiunto: “noi in questo anno abbiamo dimostrato cosa vuol dire stare insieme, abbiamo messo sul piatto dei progetti: la società unica dei rifiuti, il progetto di rilancio della Vibrata, una programmazione seria sul riassetto della viabilità per sistemare l’esistente, prima di ogni opera nuova. Abbiamo sbloccato opere ferme da anni restituendo una boccata d’ossigeno alle imprese”.

Viabilità provinciale: “pronto intervento viaro” a valere sui Fondi regionali

All’Abruzzo è in corso di riconoscimento una cifra di 133 milioni a titolo di compensazione sui minori contributi provenienti dall’Unione Europea in quanto “regione in transizione” che dopo il 2020 uscirà dall’obiettivo “Convergenza”. La Regione Abruzzo ha deciso di destinare 100 dei 133 milioni alle quattro Province per risanare la rete viaria. La Provincia ha già predisposto l’elenco delle strade dove intervenire (il dettaglio dei progetti sarà poi concordato con i Comuni). Investimento complessivo circa 35 milioni di euro ( Gran Sasso-Laga 9 milioni circa; Salinello,Vibrata, Tronto 8 milioni e 100; Tordino, Vomano, Piomba circa 7 milioni e 800 mila euro; Mavone e Fino 9 milioni e 900 mila euro)

Masterplan per il Sud

Quattro i progetti presentati alla Regione, uno in collaborazione con l’Università di Teramo. Si disegnano interventi strategici utilizzando quei progetti che hanno già studi di fattibilità e analisi di contesto o progettazioni di massima.

1) Infrastrutture a servizio della “città lineare” lungo l’asse costa-capoluogo. Conversione della tratta ferroviaria Giulianova – Teramo per l’utilizzo intensivo di mezzi tranviari leggeri (tram treno). Fermate e piazzole di sosta lungo il percorso a servizio dei poli di aggregazione. Investimento 12 milioni di euro

2) Turismo sostenibile nelle aree interne. Strade parco, piste ciclabili ed eco borghi. Il territorio interessato corre lungo le direttrici dei fiumi e interessa un territorio ricompreso in 23 Comuni. Un sistema integrato di servizi e infrastrutture leggere – piste ciclabili, strade parco, sistemazione di borghi – per creare una rete di offerta nel comparto del turismo sostenibile (obiettivo strategico) e riqualificare e sostenere, (obiettivo trasversale) le aree interne. Investimento di 50 milioni di euro

3) Innovation Valley. Il progetto di rilancio e riqualificazione dell’area industriale della Val Vibrata (Rafforzamento della rete di imprese esistenti; aumento della competitività del sistema produttivo endogeno, creazione di politiche di rete, incentivazione di processi di innovazione, interventi per la sostenibilità ambientale ed energetica delle aziende) che scaturisce dal lavoro di questi mesi del gruppo ristretto dell’Osservatorio per lo sviluppo (Provincia, Università, Camera di Commercio) Investimento 43 milioni di euro.

4) Grandi infrastrutture. Naturalmente è stata inserita la scheda per il completamento della Pedemontana a nord (verso le Marche) e a sud (verso Pescara) investimento 230 milioni di euro e il completamento della Teramo-Mare per circa 80 milioni di euro.

Viabilità: lavori in corso

Il dato più interessante riguarda i 31 milioni circa di opere in progettazione: si tratta di finanziamenti derivanti dal vecchio Piano triennale. Su queste opere l’amministrazione sta cercando di recuperare una maggiore efficienza fra progettazione e affidamenti in maniera da “restituirli” all’economia locale. Dal 1 novembre diventerà operativa la stazione unica appaltante al servizio anche di altri Comuni. Sia per le progettazioni interne che per quelle esterne saranno fissati precisi limiti temporali.

Scuole: interventi di prossima realizzazione già coperti da finanziamenti

Oltre 10 milioni di euro per progetti che saranno appaltati nel 2016. Nel 2015 sono andati in appalto il rifacimento del tetto del “Moretti” a Roseto per 870 mila euro e una serie di interventi all’Agrario di Teramo per 400 mila euro. Per la manutenzione ordinaria, grazie alla vendita della Caserma dei Vigili, raddoppia la somma a disposizione: 400 mila euro l’anno

Altri elementi interessanti vengono forniti dai dati sulle politiche del Lavoro

In un anno sono stati avviati 416 tirocinanti destinatari dei corsi di formazione seguiti dagli uffici della Provincia di Teramo; per le Botteghe di mestiere sono stati avviati 27 tirocini; 68 tirocini per il progetto “Abruzzo inclusivo”; 8 avvisi pubblici per gli avviamenti diretti (assunzioni nella Pa) ex articolo 16; 3637 Patti di attivazione per Garanzia Giovani. Rilevante la mole di interventi nelle relazioni industriali: 155 gli incontri effettuati con 75 accordi conclusi. I risultati più significativi, rispetto alle vertenze seguite, riguardano le aziende: rolli industrie alimentari s.p.a.; martelli lavorazioni tessili s.p.a.; consorzio nike s.r.l.; industrie produzioni ittiche s.r.l.; golden lady company s.p.a.; bontempi s.p.a.; wash italia s.p.a.; teramo ambiente s.p.a.; i.t.v. industria tessile del vomano s.r.l. in c. p.; tercoop soc. coop. sociale a r.l.; mercatone uno in a.s.; quartiglia s.a.s. in c.p.; veco fonderia e smalteria s.p.a.; costruzioni metalliche prefabbricate.

Sul piano dell’attività di coordinamento vanno sottolineate le azioni che si stanno realizzando per arrivare alla costituzione di un sub-ambito provinciale dei rifiuti attraverso un gestore pubblico unico; la pianificazione delle azioni per il rilancio del polo produttivo della Val Vibrata – a breve ci sarà un nuovo incontro al Ministero ed è stato inserito fra i progetti del Masterplan per il Sud – la riorganizzazione dell’ente con la creazione di un’area “consulenziale” per i Comuni; la battaglia legale contro le trivellazioni a mare e a terra con due ricorsi in fieri; il finanziamento di settori non più “fondamentali” come la cultura e il sociale.

 

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