In programma martedì 15 marzo all’Ipogeo il convegno dove si parlerà degli effetti della pandemia da Covid-19 sulla salute mentale
TERAMO – La pandemia da Covid-19 ha avuto, tra i suoi effetti, anche quello di impattare profondamente sulla salute mentale, con un disagio psichico che si declina spesso in depressione, ansia, paura a riprendere le normali attività. Un disagio che ha colpito soprattutto i giovani, costretti a rinunciare ad affetti e socialità. Aspetti di cui si parlerà martedì 15 Marzo, alle 16.30, all’Ipogeo, nel convegno “Psicopandemia. Un po’ di luce dal sommerso”, organizzato dalla consulta comunale per la parità e le pari opportunità del Comune di Teramo.
A relazionare sul tema, dopo i saluti istituzionali del sindaco Gianguido D’Alberto e della presidente della Cpo Graziella Cordone, saranno il dottor Domenico De Berardinis, psichiatra della Asl di Teramo, che interverrà su “Pandemia, solitudine, distanziamento, speranza. Mente e cervello nell’epoca del Covid 19”, e la dottoressa Chiara Caucci, neuropsichiatria della Asl di Teramo, che interverrà su “Adolescenza sospesa: la sofferenza dei giovani in pandemia tra lontananza e vicinanza”. A moderare il convegno sarà la Dirigente scolastica Loredana Di Giampaolo, vicepresidente della Cpo.
“La consulta per le pari opportunità, sin dallo scorso novembre, ha organizzato una serie di tavole rotonde sulle diverse difficoltà umane e sociali proprie del nostro tempo – sottolinea la presidente della Cpo Graziella Cordone – e quello che è emerso fin dal primo appuntamento è il bisogno delle persone di conoscere, per poter chiedere aiuto. L’appuntamento di martedì prossimo, parte dalla constatazione che la pandemia ha avuto un impatto pesante sulla salute mentale, da cui è nata anche la battaglia per ottenere il cosiddetto ‘bonus psicologo’, e che le famiglie con figli adolescenti hanno dovuto affrontare numerose difficoltà legate all’effetto delle diverse chiusure sui giovani. Per questo convegno abbiamo chiamato due medici che si occupano di salute mentale e che possono aiutare le famiglie a uscire da quelle difficoltà che tra l’altro, in molti casi, spesso si stenta a riconoscere”.