TERAMO – “Esprimo profonda contrarietà nei confronti della delibera con la quale l’Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) decide di non prorogare le agevolazioni sulla bolletta elettrica relativa agli immobili inagibili, nonostante il “Decreto Agosto” preveda tale possibilità”. Con queste parole interviene il Sindaco di Teramo e Presidente regionale ANCI, Gianguido D’Alberto, a seguito della pubblicazione della Delibera Arera dello scorso 3 Novembre.
“Soltanto pochi mesi fa – prosegue D’Alberto – avevamo ottenuto una significativa proroga che ha sospeso sino al prossimo 31 dicembre il pagamento delle bollette dell’acqua per le utenze dei Comuni del cratere sismico, anche di coloro che vivono in edifici agibili; una proroga che si applica anche alla parte fissa delle bollette di luce e gas. Oggi, con questa decisione di Arera, torniamo al punto di partenza, malgrado le condizioni delle migliaia di sfollati siano cambiate poco o nulla. Infatti, la ricostruzione degli alloggi inizia a vedere la partenza soltanto in questi giorni e di ciò, l’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente, deve inevitabilmente tenere conto. Non possiamo consentire che tali cittadini, provati da anni di inefficienza e lassismo e che ora finalmente, grazie all’opera del nuovo Commissario per la Ricostruzione Giovanni Legnini vedono finalmente la classica ‘luce in fondo al buio’, paghino gli oneri fissi anche se l’immobile di proprietà è inagibile; analogamente non è possibile riattivare il pagamento per coloro che hanno un alloggio nelle zone rosse, ovvero sono nelle SAE. Inaccettabile e fuori contesto”.
Ricordiamo che il Decreto Agosto ha previsto la possibilità di prorogare le agevolazioni oltre il 31 dicembre 2020. La rescissione dei contratti è un atto che spetta ai cittadini, molti dei quali ripongono un briciolo di serenità su quella luce esterna accesa che li fa stare più tranquilli alla sola idea di poter controllare che nessuno sciacallo infierisca ulteriormente, entrando a rubare presso il proprio alloggio.
“Il mio auspicio – prosegue Gianguido D’Alberto – è che ARERA comprenda il peso anche psicologico di tale decisione e ponga rimedio il prima possibile, decidendo di non prorogare le agevolazioni e ritenendo ‘non opportuno’ applicarle. Una possibilità che è tra l’altro contemplata dall’art. 57, comma 18, lettera b del DL 104/2020”.
Della questione si erano interessate molte forze politiche sino a quando il Governo con il “Decreto Agosto” ha congelato nuovamente i pagamenti, auspicando una rateizzazione a 50 mesi, per evitare salassi ai portafogli di famiglie ed imprese. Il provvedimento contenuto nella delibera 429, è una gravissima decisione per tanti che vivono nelle zone del cratere e che, malgrado la loro condizione non sia appunto ad oggi cambiata, dovranno eventualmente fare i conti con la ripresa dei pagamenti delle utenze. Un conto pesante, che metterà in difficoltà numerose imprese e cittadini che vivono da anni in difficoltà economiche nei centri terremotati fortemente spopolati e ai quali, con disagi ancor più impattanti, si sono aggiunte le difficoltà della pandemia. Se ARERA non ritira questo provvedimento, dal prossimo gennaio nelle bollette di luce e gas tornerà ad essere conteggiata la quota fissa, azzerata a causa delle agevolazioni per i territori colpiti dal terremoto.
“Anche nei giorni precedenti – conclude Gianguido D’Alberto – le bollette sono tornate protagoniste della cronaca perché era stato comunicato agli interessati a mantenere le agevolazioni per immobili inagibili, che avrebbero dovuto presentare una dichiarazione ad Inps ed Agenzia delle Entrate, entro il 31 ottobre. A ricordare la scadenza era stato lo stesso Commissario Legnini, in una lettera ai Sindaci inviata per ribadire la scadenza di fine novembre, relativa alla presentazione dei progetti per i danni lievi. Legnini aveva definito la questione un ‘pasticcio’, in quanto i modelli per le dichiarazioni erano stati messi a disposizione tardi. Non ripetiamo lo stesso errore. Non è corretto e giusto chiedere a chi è stato per anni vittima di immobilismo e incapacità, che paghi per chi non è stato capace di dare le risposte che attendevano. Sarebbe una beffa che si aggiunge al danno. ARERA comprenda la situazione e torni sui suoi passi”.