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PNRR, Quagliarello su necessità di investire nelle aree interne

da Marina Denegri

“Le aree interne custodiscono il cuore del patrimonio identitario del nostro Paese ma questo può e deve diventare vettore di sviluppo”

Gaetano Quagliariello

L’AQUILA – “Di ‘questione meridionale’ si è discusso per decenni, spesso in maniera inconcludente. Di aree interne si parla da meno anche se le criticità dell’entroterra appenninico hanno radici forse ancora più antiche, ma anche in questo caso troppo frequentemente si fa fatica ad andare oltre i titoli di testa. Per quei territori che assommano le due fragilità, la ripresa post-pandemia e il PNRR rappresentano tuttavia un’occasione unica. Per questo c’è bisogno di una cornice progettuale consapevole e non scontata”.

Lo ha detto il senatore Gaetano Quagliariello, presidente della fondazione Magna Carta, intervenendo all’Aquila al seminario “Investire nelle aree fragili del Paese – Sud e aree interne alla prova del Recovery plan”, promosso da Magna Carta insieme alla fondazione Con il Sud e ospitato dal Gran Sasso Science Institute, al quale hanno preso parte il ministro Carfagna e i rappresentanti delle istituzioni e dei principali stakeholders.

“Le aree interne custodiscono il cuore del patrimonio identitario del nostro Paese – ha affermato Quagliariello -, ma questo può e deve diventare vettore di sviluppo. Nell’ottica di questo obiettivo, il PNRR può portare a una riscoperta politica della centralità del dialogo con i territori e anche a una ristrutturazione della governance locale. E’ ora però di passare alla progettualità concreta, per questo abbiamo voluto riunire in modalità seminariale, per confrontarsi sui dati fattuali e sulle direttrici di intervento, i protagonisti del mondo istituzionale, socio-economico, culturale, dell’associazionismo a livello nazionale e territoriale. Ne è uscito un quadro impegnativo rispetto al percorso da compiere – ha concluso il senatore e presidente di Magna Carta -, ma anche una rafforzata consapevolezza di essere di fronte a un’occasione unica e all’ultima chiamata per far ripartire l’Italia interna”.

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