Lo afferma il direttore regionale della Cna Abruzzo, Graziano Di Costanzo, commentando la pubblicazione dell’annuale graduatoria, redatta dal quotidiano economico Il Sole 24 Ore, sulla qualità della vita nelle province italiane: una pagella che conferma la natura contraddittoria della realtà regionale, fatta di luci ed ombre.
«Il fatto che le province di Teramo e Pescara guadagnino significative posizioni, rispetto a un anno fa, va salutato con favore; d’altra parte, anche le altre due, che hanno il segno “meno” rispetto a dodici mesi fa, ovvero Chieti e L’Aquila, perdono in realtà pochissime posizioni».
«Significativi – osserva ancora Di Costanzo – sono però soprattutto alcuni squilibri che le diverse pagelle redatte dal quotidiano economico mettono in evidenza relativamente ai nostri territori: perché se ad esempio Chieti risulta la terza provincia d’Italia nel rapporto tra export e Pil pro-capite, risultando dunque un’eccellenza assoluta in campo nazionale, è vero anche nella diffusione della banda larga, ovvero un’infrastruttura strategica per lo sviluppo delle imprese, veleggia nella parte bassa della classifica, dove addirittura Teramo figura all’ultimo posto. Segnali, questi, che confermano quanto sia ancora forte il differenziale negativo che pesa tra la nostra regione ad altre aree del Paese. E lo stesso discorso può essere fatto sugli squilibri testa/coda di Pescara in fatto di sicurezza e giustizia (ultimi posti) e cultura e tempo libero (tra le prime dieci). Oppure per l’altissimo sviluppo, nell’Aquilano, dell’e-commerce, cui fa da contrappeso negativo la ridottissima presenza di start-up, ovvero imprese innovative».
In conclusione, per il direttore regionale della Cna, «occorre sempre più orientare gli investimenti pubblici in direzione della riduzione di quelle criticità che ancora ci penalizzano pesantemente rispetto al resto del territorio italiano; e in questo senso gli investimenti sulla banda larga, messi in campo con il Masterplan, muovono nella giusta direzione».
DAL COMUNE DI PESCARA
Vivibilità: Pescara avanti di 19 posizioni e terza migliore performance d’Italia. Il sindaco Alessandrini: “Siamo 8° per cultura e il tempo libero, talenti su cui puntiamo da sempre”
La risalita di Pescara nella classifica annuale del Sole 24 Ore sulla qualità della vita delle province italiane diventa un caso nazionale. Il salto di 19 posizioni del capoluogo adriatico è la migliore performance non solo abruzzese, ma anche nazionale, che vede il passaggio dall’81esimo al 62esimo posto e conquista il bronzo nel podio delle risalite, seguendo Ascoli Piceno e Crotone. Teramo risulta la migliore delle Province abruzzesi, solo di due punti avanti a Pescara, al 63esimo L’Aquila e Chieti al 68esimo. Nel link la classifica:
http://www.ilsole24ore.com/speciali/qvita_2017_dati/home.shtml
“Oggi il Sole 24 Ore certifica che a Pescara si vive bene, cosa che noi tutti già sappiamo e su cui abbiamo lavorato, lo dice la classifica sulla vivibilità delle Province che ci vede fare un balzo in avanti di 19 posizioni, la terza miglior performance positiva del nostro Paese – dice il sindaco Marco Alessandrini – Un dato voglio sottolineare che mi sembra molto coerente non solo con gli studi che abbiamo svolto, fra cui il documento strategico su Pescara Città della conoscenza e del benessere che è la linea di azione per il futuro della città, ma anche con le scelte che stiamo conducendo: Pescara è l’ottava in classifica per Cultura e Tempo libero, aspetti su cui la nostra città ha puntato perché diventassero trascinatori di economia e immagine anche per il territorio. Con la cultura si cresce, lo abbiamo sempre detto, questa classifica ci mette fra le prime dieci realtà d’Italia e dimostra che è vero, al primo posto fra le Province c’è Firenze, poi Roma, Siena, Imperia, Aosta, Trieste, Rimini, Pescara e davanti a città ben più grandi e ricche di storia come Venezia, Milano, Torino, Napoli, Ferrara, Mantova. Un gran bel risultato, in questi quattro anni abbiamo lavorato molto, registrando passi avanti costanti: passare dal 29esimo posto dell’anno scorso, alla top ten di quest’anno per la Cultura e il tempo libero è la risposta più concreta agli investimenti compiuti sulla città e ai benefici che ciò ha avuto su tutto il territorio. Buoni e in crescita anche gli indicatori relativi a inclusione, lavoro, consumi ed economia.
Sugli altri parametri stiamo lavorando perché le posizioni migliorino, specie sull’ambiente, che resta stabile e la sicurezza, che sono priorità che muovono da sempre la nostra azione perché la nostra città, che è quella dove sempre più persone che per lavoro o studio hanno la ventura di vivere un periodo, poi decidono di restare, salga ancora questa classifica e cresca sostenibile, conveniente, sana e accogliente come la vogliamo”.
“Questo ottavo posto nazionale conferma che la formula eventi-tempo libero-commercio funziona – così l’assessore a Turismo e Grandi Eventi Giacomo Cuzzi – Ci abbiamo puntato da subito guardando a solidi modelli italiani, come Rimini che in classifica per Cultura e Tempo libero è oggi settima, a un passo da noi o Milano, che addirittura è 7 posti dopo di noi. Continueremo a puntare su grandi manifestazioni, dal Natale che si accenderà con le Luci d’Artista, al Capodanno, alla Notte dell’Adriatico e sulla città dei servizi e del tempo libero. E’ segno che il settore tira perché è vivo e mettendo in rete tutte le energie di cui è contenitore, come noi stiamo facendo sin dall’insediamento, dal commercio, al turismo, dai grandi eventi, alla cultura, diventiamo davvero un volano per tutto il territorio”.
“Nel 2013 eravamo 82esimi nella classifica generale e 78esimi per quella della Cultura e tempo libero – aggiunge l’assessore alla Cultura Giovanni Di Iacovo – Le 70 posizioni guadagnate da allora a oggi sono segno che il lavoro fatto è stato grande e positivo: in questi 4 anni abbiamo riaperto il discorso culturale, ampliando l’offerta del settore, potenziando l’esistente e anche la partecipazione degli addetti ai lavori e riuscendo a dare una risposta ampia e differenziata al pubblico cittadino. Sono scelte che fanno camminare la città e soprattutto dimostrano che con la cultura l’economia si muove”.
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