Bellezze architettoniche, paesaggi, tramonto o alba sono i protagonisti di chi ha fatto della fotografia la “cornice” più bella sua vita
PESCARA – Ogni paesaggio ha una storia, ogni storia ha un colore, ogni colore ha una tradizione soprattutto in Abruzzo: qui a volte il tempo sembra fermarsi per regalare un’immagine di sé ricca di sfumature e di grandi emozioni.
Quando la fotografia paesaggistica diventa una passione, anche l’orologio smette di scandire il tempo: ogni attimo del giorno può diventare un momento perfetto da catturare, anche una semplice passeggiata si trasforma nell’occasione giusta per guardarsi intorno e dare corpo all’arte.
Ogni angolo del mondo, certamente, può evocare ricordi o regalare attimi di serenità, e la fotografia, attraverso gli occhi di chi la scatta, può permettere di proteggere nel calore della propria dimora anche il mare in tempesta, o la magia di un prodigioso tramonto; soprattutto in un momento così complesso causato dell’emergenza sanitaria in corso, godere delle immagini catturate esternamente è sollievo per l’anima.
Bellezze architettoniche, paesaggi di mare o di montagna, i colori caldi e rilassanti di un tramonto o un’alba, la bellezza di un cielo stellato e non solo, sono protagonisti indiscussi di chi, ha fatto della fotografia la “cornice” più bella sua vita: Ascanio Buccella, 59enne pescarese, dipendente dell’azienda di trasporto pubblico abruzzese, ammette di amare particolarmente la sua regione tanto da approfittare delle pause, dei week end o delle ore notturne, addirittura, per partire in compagnia dei suoi strumenti.
Com’è nato questo forte interesse per la fotografia?
“Nel 1982 per curiosità ho preso in mano la prima macchina fotografica, una Zenit; è scoppiato subito l’amore, tra l’altro in quel momento ero a Roma per il servizio militare”.
Lei preferisce fotografare in particolar modo paesaggi, come mai?
“Si perché nel fotografare il paesaggio voglio far vedere momenti particolari che a me suscitano emozioni; diciamo che l’immagine è un modo diverso di comunicare: c’è chi ama parlare, chi preferisce scrivere, io mi faccio aiutare dalla luce del paesaggio per raccontare”.
A tal proposito, qual è l’ora del giorno che predilige?
“La “Golden Hour”, ossia l’ora d’oro; solitamente mi diletto a fotografare le albe o i tramonti per i meravigliosi colori caldi, e garantisco che in Abruzzo ho avuto modo di apprezzare scene straordinarie”.
C’è un paesaggio che ha fotografato e che le sta particolarmente a cuore?
“Amando soprattutto i paesaggi di montagna, direi Rocca Calascio: ho fotografato il magnifico castello spesso, ed in tutte le stagioni oltre che nelle diverse ore del giorno”.
Quanto è importante l’immagine nell’era Covid?
“Molto. Ora riesce a trasportare le persone in quei luoghi che non possono essere raggiunti a causa delle misure restrittive previste in questa emergenza sanitaria. Talvolta si guarda una foto ed immediatamente sembra di essere nel posto che essa ritrae”.
C’è una foto che sogna di scattare?
“Si, probabilmente è una delle foto più ambite da ogni paesaggista: l’aurora boreale”