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Raccolta firme per il Progetto ‘SenoSano’

da Annarita Ferri

Sospeso il  servizio di screening mammografico in Abruzzo, si lotta per ripristinarlo.

ABRUZZO- I comitati Se non ora quando? di Chieti, Pescara, L’ Aquila e Teramo hanno promosso una campagna di raccolta firme, trasmesse in originale al Presidente della Giunta Regionale Gianni Chiodi, al fine di chiedere con urgenza la riattivazione del programma  Seno Sano.

Sono state raccolte più di mille firme.
Le donne del coordinamento regionale “Se Non Ora Quando?” chiedono che la presente istanza sia presa nella dovuta considerazione e si rendono disponibili per un incontro con le SS.LL.

affermano Anna Rita Mastrangelo e Delia Boi  del Coordinamento regionale “Se non ora quando?” Abruzzo.

Il Comitato Se Non Ora Quando? di Chieti, da tempo si è attivato per contrastare il disagio diffuso tra le donne a causa dell’interruzione del servizio regionale di controllo al seno.  Il 29 novembre 2011 infatti, ha organizzato presso la sala consiliare della Provincia di Chieti un incontro sul tema: Prevenzione del tumore al seno: screening mammografico ieri, oggi, domani,  al quale  sono intervenuti il dott. Camillo Delli Pizzi, il dott. Gerardo Sanità Di Toppi e la dott.ssa Marzia Muzi.

Il progetto regionale  SenoSano aveva portato la regione Abruzzo ad avere 42 mammografi diffusi sul territorio, la cui certificazione di qualità veniva garantita da un unico ente regionale (ASL di Chieti) e un protocollo d’esame che era lo stesso in tutta la Regione. Ciò garantiva a tutte le donne abruzzesi di avere la stessa qualità del servizio sia in termini di sicurezza che in termini di accuratezza diagnostica.

Tale progetto, attivo dal 1999 al 2009, era arrivato a coinvolgere, già dal primo semestre del biennio 2008/2009, circa 45.000 donne con 18.000 mammografie effettuate per anno. In questi 10 anni sono stati diagnosticati 566 casi di tumore al seno, di cui 175 presentavano noduli inferiori al centimetro. Vogliamo sottolineare che lo screening mammografico è un diritto della donna sancito dal decreto LEA 29 Novembre 2001 e che una diagnosi precoce del tumore alla mammella significa avere salva la vita.
Il Commissario governativo dott. Redigolo ha bloccato questo progetto nel mese di giugno 2009, tagliando i fondi che ne permettevano il finanziamento.

L’onere di riorganizzare il servizio, che non sarà più regionale, è stato affidato alle singole ASL.
La prima criticità da evidenziare è che, così, si perderà l’uniformità nella garanzia di qualità della prestazione: non tutte le ASL, infatti, sono attrezzate come quella di Chieti che, in qualità di capofila del progetto “SenoSano”, provvedeva alla effettuazione dei Controlli di Qualità di tutti i mammografi impiegati nello screening con proprio personale fisico specialista e con strumentazione dedicata.

continuano ad illustrare le due referenti del comitato e concludono:

La dott.ssa Marzia Muzi, durante il convegno, non ha potuto precisare la data di riattivazione del progetto per la ASL di Chieti. La sua speranza era quella di renderlo di nuovo attivo nei primi mesi del 2012, ma a tutt’oggi non è ancora partito.

Rammentiamo che i tumori non diagnosticati in tempo comportano un aggravio della spesa pubblica sanitaria: ci chiediamo, pertanto, se davvero questa sospensione abbia portato dei benefici alle casse della Sanità Regionale Abruzzese, fermo restando che la vita umana non dovrebbe dipendere da calcoli economici. Se sono necessari dei tagli nella spesa pubblica ci chiediamo se sia lecito farli a scapito del diritto alla salute.