PESCARA – Per approfondire gli aspetti e le variazioni tecnicamente ed economicamente sostenibili da sottoporre a Rfi e definire così un’intesa sul progetto di Raddoppio Ferroviario, si è tenuto ieri, giovedì 30 giugno, a Pescara, un tavolo tecnico convocato dalla Regione con le amministrazioni locali attraversate dalla nuova infrastruttura e, in particolare, i sindaci di Manoppello, Chieti e Scafa e i rispettivi uffici tecnici.
“Anche con il supporto di documentazione e rendering grafici – ha raccontato il sindaco Giorgio De Luca, presente all’incontro con l’assessore Giulia De Lellis, la vicepresidente della Commissione comunale RFI Barbara Toppi e la struttura comunale – abbiamo ribadito al direttore generale della Regione e ai tecnici del dipartimento regionale Infrastrutture e trasporti, alla presenza del Presidente del Consiglio Regionale Lorenzo Sospiri che con determinazione ci affianca in questa battaglia di tutela del territorio, che, per il Comune di Manoppello l’unica via percorribile è quella della Variante Interporto. Pertanto ci siamo messi a disposizione della Regione perchè apra un confronto franco con Rfi con l’obiettivo di riscrivere una nuova pagina progettuale d’intesa con le comunità locali”.
Tra le questioni sul tavolo regionale, anche il tema delle esondazioni del fiume Pescara, in caso di progetto in Variante. “Su questo aspetto usciamo dal tavolo tecnico con soluzioni concrete da proporre ad Rfi e l’impegno della Regione – ha aggiunto De Luca – a favorire uno studio sulle vasche di esondazione a monte del fiume del Pescara e dunque sul territorio di Manoppello che garantirebbero ulteriore sicurezza per l’Infrastruttura in Variante. Si tratta di integrare le vasche di espansione a monte dell’Interporto: operazione che interesserà ulteriori 100 ettari che ora dovremo individuare e che metteremo nero su bianco in uno studio a cui gli uffici tecnici dei comuni di Chieti e Manoppello lavoreranno insieme nei prossimi giorni”.
“L’attuale progetto Rfi – ha ricordato De Luca – pone il tema del consumo di suolo, perché da un lato, nel centro urbano, con il raddoppio in affiancamento al tracciato esistente si sventra la città, si abbattono case ed attività commerciali, si complicano i collegamenti con gravi problemi per il trasporto pubblico locale dirottato su strade troppo strette per il passaggio di autobus e mezzi mentre dall’altro, fuori dal centro cittadino, il tracciato prevede l’abbandono in affiancamento alla linea storica e la realizzazione di un imponente viadotto articolato in 3 elementi. Il viadotto che sormonta prima la statale, poi l’autostrada e infine il fiume Pescara, a forte impatto ambientale, costituirebbe un unicum in Val Pescara in quanto sola infrastruttura che taglia trasversalmente ed in modo così significativo la vallata. Inoltre, questo viadotto in rilevato, interferirebbe con Alanno gas, che resta un’area totalmente insicura. L’auspicio è che la Regione si sieda al tavolo con Rfi potendo fornire ogni risposta utile per favorire una Variante di progetto efficace e rispettosa dei territori. Per quanto riguarda Manoppello continueremo a favorire il dialogo fra Enti e a proporre soluzioni alternative concrete che auspico possano finalmente portare buoni frutti”.
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