PESCARA – Si chiamano Ramillete Blonda, vengono da Pescara, hanno 47 e 50 anni, sono soprannominati i “Pet Shop Boys dell’Adriatico” e giovedì 21 marzo esce (per l’etichetta Kutmusic, e sulle principali piattaforme digitali) il loro nuovo singolo, “Heaven and Hawaii”, dopo dieci anni sabbatici in cui si sono dedicati ai loro progetti paralleli. Un brano tipicamente anni ottanta, un synth-pop all’italiana, con una melodia irresistibile e un video dalle atmosfere retrò. Seguiranno altri quattro o cinque singoli (uno al mese), che anticiperanno l’uscita dell’album.
Un ritorno quantomai atteso in Abruzzo, il loro: dietro i Ramillete si “nascondono”, infatti, Marco Mazzei e Marco Pizii, tra i più conosciuti e apprezzati musicisti della nostra regione. Mazzei esordì 25 anni fa con la band dei Divine, che ebbe un’eco nazionale perché prodotta dal CPI (Consorzio produttori indipendenti) dei Csi (ex Cccp), guidati da Giovanni Lindo Ferretti: oggi è un artista quotato a livello globale grazie alle sculture e agli oggetti di design che realizza con gli specchi. Pizii è un rocker e bluesman vecchia maniera, coinvolto in una miriade di progetti musicali, come I Bisbetica Beat: anche lui suona e calca palcoscenici fin dai profondi anni novanta.
Il duo Ramillete Blonda salì per la prima volta alla ribalta nel 2003, quando vinse il “progetto demo 2003” e si esibì prima al “Soundlabs Festival” e poi al “Festival internacionàl de Benicassim”, in Spagna. Nel 2005 e nel 2006 suonarono anche in Russia, a Mosca, e sempre nel 2006 si aggiudicarono l’“Heineken jammin’ contest”, approdando così al mainstage del prestigioso Heieken Jammin’ festival.
A differenza dei “vecchi Ramillete”, associati all’epoca a un genere cerebrale e sofisticato come l’indietronica tedesca (Notwist, Lali Puna), il loro nuovo singolo “Heaven and Hawaii” è un pezzo ballabile e radiofonico, leggero, estroverso e appiccicoso, un tormentone estivo in pectore, un po’ alla maniera dei Righeira ma in chiave postmoderna. “Abbiamo scelto di essere diretti: la gioia che si prova a far ballare la gente, è impagabile. A chi sentiamo di somigliare? Non lo so di preciso: so soltanto che, quando odoriamo quello che stiamo facendo, mi vengono in mente Prince e Michael Jackson” spiega Marco Mazzei.
Musicisti di valore ed esperienza, collezionisti di strumenti e amplificatori, sul palco i new Ramillete Blonda non portano nulla, se non le loro voci, le basi, coreografie alla Festivalbar e costumi sgargianti. Anzi, avevano persino preso in considerazione l’ipotesi del playback. Conta l’energia, la verve, la voglia di divertirsi e di provare a rifondare un certo e ancora attualissimo sound ‘80. Altrimenti che Pet Shop Boys adriatici sarebbero.
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