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Ranieri: “crediamo nella validità della filovia”

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PESCARA – In attesa del vertice previsto per oggi nell’aula consiliare tra gli esponenti del Comitato di protesta contro la costruzione della filovia sull’ex tracciato ferroviario e i vertici della Gestione Trasporti Metropolitani, la maggioranza di centro-destra al governo della città, che ha assunto una posizione coerente in merito al ‘caso’ filovia, ribadisce  ad ogni occasione  di voler difendere  un progetto in cui crede, previsto nel programma elettorale, e che soprattutto va a tutelare gli interessi di una città intera di 127 mila abitanti.

A sostenere la tesi della validità del progetto di  realizzazione di un sistema di trasporto pubblico di massa a basso impatto ambientale è il Presidente della Commissione Finanze Renato Ranieri. Questi afferma tra l’altro che gli interessi di tutta la cittadinanza  non possono essere prevaricati da parte di poche decine di residenti che sarebbero strumentalizzati da quegli stessi partiti di centro-sinistra che per sei anni hanno governato la città senza far nulla  per bloccare eventualmente il progetto stesso della filovia.

Ha detto ancora, ieri, Ranieri:

non accettiamo lezioni di democrazia o di ‘buon governo’ dal centro-sinistra, né tantomeno da Rifondazione comunista che con inaudita violenza due sere fa ha tentato di imporre la propria volontà a un’intera assemblea consiliare, colpevole solo di voler difendere la propria idea. Invito tutte le Forze politiche ad abbassare i toni della polemica riportandola in seno a un sereno confronto e dibattito istituzionale che nulla hanno a che vedere con quanto accaduto due giorni fa nell’aula consiliare.

Domani la maggioranza di centro-destra si aspetta un atteggiamento sicuramente diverso da parte dei manifestanti e dei rappresentanti politici che eventualmente decideranno di prendere parte all’incontro. Gli slogan, gli striscioni, il dibattito sono sicuramente garantiti dallo spirito stesso della partecipazione democratica della città al governo del territorio.

Tali diritti vengono però meno di fronte a quella violenza che due sere fa si è scatenata in modo indecoroso nell’aula consiliare, nei confronti di quella maggioranza di governo colpevole solo di essere stata coerente e di aver assunto una decisione amministrativa a tutela degli interessi di tutta la città. Quella violenza non è giustificata da parte dei cittadini che non devono mai perdere di vista il rispetto nei confronti di un’Istituzione che li sta ascoltando, che dialoga con loro e che ha avuto il coraggio di aprire un confronto con i manifestanti, attraverso ben tre sedute del Consiglio comunale dedicate al tema della strada-parco in appena un anno, a fronte dei sei anni precedenti di silenzio tombale sulla materia, sei anni in cui il centro-sinistra ha governato la città, in cui ha fatto il bello e il cattivo tempo, sei anni in cui quello stesso centro-sinistra avrebbe potuto assumersi la responsabilità economica e giuridica di fermare i lavori sull’ex tracciato ferroviario, di revocare il progetto.

Ma quel centro-sinistra che oggi guida la protesta, che oggi strumentalizza qualche decina di residenti, non lo ha fatto. Anzi, nel 1995 il Consiglio comunale di Pescara ha approvato con 35 voti a favore il progetto della filovia e lo ha fatto con i voti favorevoli dell’intero Pd e dei Verdi, che vedevano la presenza tra i banchi anche di illustri esponenti come Armando Mancini, assessore alla Mobilità per cinque anni dal 2003 al 2008, del senatore Glauco Torlontano, e di Edvige Ricci.

Ed è stata quella stessa coalizione di centro-sinistra a mandare avanti la gara d’appalto e ad affidare i lavori mentre occupava la presidenza della Gtm.

Dunque, prima di accusare l’attuale maggioranza di centro-destra, il Pd dovrebbe spiegare perché per sei anni non ha mosso un dito contro quell’intervento. Il centro-destra è semplicemente coerente: abbiamo sempre sostenuto il progetto, crediamo nella validità della filovia e nella sua funzionalità e utilità per abbattere il volume delle auto sulle strade di Pescara e, di conseguenza, per abbattere i livelli di smog. E mentre è partito il primo lotto dei lavori, abbiamo già ottenuto i fondi per finanziare il secondo lotto e ci stiamo impegnando per il completamento dell’intero asse. Crediamo nell’importanza di dotare la città di un sistema di trasporto pubblico di massa a tutela dell’interesse collettivo che necessariamente in una vera democrazia deve prevalere sugli interessi di pochi privati ‘privilegiati’.

Un concetto, quest’ultimo, che sino a poco tempo fa era difeso anche da Rifondazione comunista. E non vogliamo pensare che lo stesso consigliere di Rifondazione comunista Acerbo stia strumentalizzando tale vicenda solo perché, già proiettato verso le presunte elezioni di governo di primavera, stia cercando di conquistare consensi per conquistarsi una candidatura all’interno delle ‘fabbriche’ di Vendola. Sul tema della filovia il centro-destra non è dunque disposto ad accettare lezioni di democrazia da altri partiti, né accetta di lasciarsi definire ‘delinquente’ o di lasciarsi urlare contro insulti di ogni genere da poche decine di cittadini solo perché non ha approvato il blocco dei lavori della filovia.

Non accettiamo gli insulti delle claque di partito portate strumentalmente nell’aula consiliare, com’è accaduto due sere fa, e mescolate ai residenti dell’ex tracciato ferroviario per confondere le acque, un episodio che non dovrà mai più ripetersi a difesa della libertà di pensiero di tutti i cittadini, dei manifestanti come dei consiglieri comunali seduti sugli scranni a rappresentare tutto il territorio e non solo gli interessi di parte dei residenti di una strada. L’invito rivolto a tutte le forze politiche è dunque quello di abbassare i toni e tornare al confronto, ma su dati e fatti realistici, senza arringare i cittadini con false e sterili illusioni. L’invito ai manifestanti è di lasciar perdere quel clima di cattiveria e di veleni che ha permeato sinora il dibattito ma di tornare piuttosto a colloquiare con le Istituzioni che governano il territorio e che hanno a cuore gli interessi di tutti.

Pubblicato da
Donatella Di Biase

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