PESCARA -Ieri mattina il sindaco di Pescara Albore Mascia ha preso parte ,presso la Sala della Lupa, a Montecitorio, all’incontro annuale ‘L’Italia che c’è’, su invito del Presidente della Camera Gianfranco Fini, un supervertice tra 150 pubblici amministratori, alla presenza, tra gli altri, del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, del sottosegretario Gianni Letta e dell’onorevole Violante.
I punti salienti emersi durante la presentazione del Rapporto annuale ‘L’Italia che c’è’ ,promosso dall’Associazione ‘Italia decide’, presieduta da Luciano Violante, sono tesi a individuare le misure strategiche per il superamento delle criticità economiche che oggi investono il paese e sono essenzialmente: lo sviluppo delle infrastrutture di connessione territoriale, ossia porti, aeroporti e linee ferroviarie, investimenti sul potenziamento delle reti di approvvigionamento energetico e il passaggio dal ‘governo delle procedure’ al ‘governo degli obiettivi e dei risultati’.
Ha detto il sindaco:
il Rapporto 2010 ha puntato l’attenzione sulla necessità di ritrovare l’unità del paese, mettendo da parte le contrapposizioni esasperate, per riuscire a superare la crisi economica mondiale che inevitabilmente tocca anche l’Italia . L’idea da rilanciare è quella di uno Stato unitario, come condizione cruciale per la competitività e la ripresa della crescita del paese, ma pure uno Stato decentrato, che riassuma a sé le funzioni di controllo, delocalizzando però sul territorio le funzioni amministrative e operative.
E l’unificazione del paese passa inevitabilmente attraverso il potenziamento dei nodi infrastrutturali di collegamento: migliorando il sistema delle connessioni si agevolano ovviamente i rapporti e gli scambi. E in questo senso possiamo dire che l’Abruzzo e, in particolare Pescara, rappresentano una sorta di modello-campione: il sistema regione ha saputo dare prova di unità in occasione del terremoto devastante che ha colpito L’Aquila e la sua provincia, scatenando una gara di aiuti e supporti che ancora oggi ci vedono impegnati, aiuti non solo a livello umanitario, ma anche a livello istituzionale e amministrativo. Pescara ha saputo riassorbire nelle proprie mani l’idea di città-capitale d’Abruzzo, motore economico della regione stessa, senza però svilire il ruolo de L’Aquila capoluogo di Regione.
E poi le infrastrutture: la nostra amministrazione, ben consapevole del ruolo svolto dalle vie strategiche di collegamento, ha rilanciato i progetti di sviluppo e potenziamento di rete portuale e aeroportuale. A breve porteremo in Consiglio il Piano regolatore portuale che dovrà disegnare il volto del futuro scalo; inoltre siamo impegnati con la Regione Abruzzo per la ripresa economica e turistica dell’aeroporto regionale indicando nuove vie di sviluppo, nuove rotte da sperimentare, puntando, ad esempio, su collegamenti tesi a incentivare il turismo religioso.
E poi l’energia: pochi anni fa l’Italia ha subito un black out drammatico a causa del blocco dei rifornimenti dalla Francia. Oggi stiamo cercando di superare tale rischio migliorando le fonti di approvvigionamento, puntando sull’energia alternativa, come il fotovoltaico e potenziando le reti elettriche esistenti. Pescara è pronta ad assumere un ruolo chiave nella fase di superamento della crisi, per divenire, sfruttando la propria posizione geografica comunque privilegiata che la pone a sole due ore di distanza da Roma, la ‘capitale’ d’ingresso non solo verso l’est, ma anche verso il bacino del Mediterraneo.
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