La Regione supera per la prima volta le 6.000 tonnellate di rifiuti tecnologici (+5,4%), ma la raccolta pro capite si conferma ancora al di sotto della media nazionale e tra le più basse in Italia
REGIONE – In Abruzzo nel 2019 sono state raccolte 6.049 tonnellate di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), il 5,4% in più rispetto al 2018. È quanto emerge dal Rapporto Annuale 2019 del Centro di Coordinamento RAEE, l’organismo centrale che organizza l’attività di tutti i Sistemi Collettivi dei produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche che si occupano della gestione dei RAEE in Italia, e che rappresenta il punto di riferimento per l’intera filiera dei RAEE domestici. Il Rapporto Annuale 2019 raccoglie e sintetizza i risultati della raccolta conseguiti dai Sistemi Collettivi secondo le indicazioni del Centro di Coordinamento RAEE, ed è pertanto l’unico report in grado di fotografare l’andamento della raccolta di RAEE domestici nella sua totalità a livello nazionale.
Il trend di crescita positivo dell’Abruzzo è in linea con quello registrato l’anno precedente, ma inferiore alla crescita della maggior parte delle restanti regioni, al punto da classificarsi al quart’ultimo posto per incremento nel 2019. A seguito di questo incremento, aumenta anche la raccolta pro capite che si attesta a 4,61 kg per abitante (+5,7%), ancora però al di sotto della media nazionale (5,68 kg/ab) e ancor più da quella dell’area di riferimento (5,91 kg/ab).
Raccolta per raggruppamenti
A livello di tipologie, il raggruppamento che incide maggiormente sulla raccolta complessiva con un peso del 31,0% è quello del freddo e del clima (R1), che registra il secondo miglior incremento a livello complessivo (+7,9%). Tv e monitor (R3) si confermano al secondo posto con un peso del 27,8% ma in calo dell’1,6%, terzo posto per i grandi bianchi (R2) che arrivano a pesare poco più del 20% sul totale in forza di un incremento dell’1,8%. Un peso similare a quello dei grandi bianchi lo raggiungono piccoli elettrodomestici e consumer electronics (R4) grazie a un’ottima performance (+17,0%). Male invece le sorgenti luminose (R5) la cui raccolta si riduce di oltre l’8% (0,36%).
Raccolta per province
Con 2.347 tonnellate, la provincia di Chieti raccoglie oltre un terzo della raccolta complessiva di rifiuti tecnologici sull’intero territorio regionale, ma è anche l’unica a segnare un meno rispetto al 2018 (-2,9%). La provincia svetta anche nella raccolta di rifiuti tecnologici legati a R2, pari a 642 tonnellate, che vale cinque volte quella della provincia di Pescara che registra un dato tra i più bassi anche a livello nazionale. A livello di raccolta assoluta, la provincia di Teramo si conferma al secondo posto con 1.509 tonnellate raccolte (+4,3%), tallonata da quella de L’Aquila con 1.484 tonnellate, in crescita a due digit (+16,6%). Ultima per raccolta assoluta è la provincia di Pescara, con 710 tonnellate, ma con l’incremento percentuale più alto di tutta la Regione (+17,8%). È auspicabile che tale miglioramento porti rapidamente Pescara a raggiungere performance di raccolta comparabili con quelle delle altre province della regione.
Raccolta provinciale pro capite
A livello di raccolta pro capite, la provincia di Chieti è saldamente al vertice con 6,09 kg/ab, al di sopra sia della media nazionale sia di quella dell’area di riferimento. La raccolta si concentra sui rifiuti tecnologici di R1 e R2 con, rispettivamente, una media pro capite di 1,88 kg/ab – dato superiore alla media italiana, ma lontano da quello delle province più performanti – e 1,66 kg/ab, dato positivo a livello regionale, ma ancora lontano dai quasi due chili della media nazionale e gli oltre cinque chili delle province più virtuose. Al contrario, le restanti province abruzzesi sono al di sotto sia della media nazionale sia di quella relativa al Centro Italia, addirittura quella di Pescara (2,23 kg/ab) è tra le più basse a livello nazionale. La provincia di Teramo eccelle però nella raccolta pro capite legata a R3 con 1,54 kg/ab, tra i più performanti sull’intero territorio nazionale.
“Il percorso intrapreso dalla regione Abruzzo” dichiara Fabrizio Longoni, direttore generale del Centro di Coordinamento RAEE “è un lento, ma costante incremento della raccolta i cui risultati continuano, però, a deludere. Solo la provincia di Chieti ha dati che possono essere considerati incoraggianti, mentre sono appena sufficienti quelli delle province dell’Aquila e di Teramo. Purtroppo la provincia di Pescara permane in una situazione di raccolta RAEE estremamente bassa senza riuscire a colmare il gap con le altre province regionali e penalizzando oltremodo il risultato dell’intera regione. Una riflessione particolare merita la raccolta delle sorgenti luminose che a livello regionale si attesta su un valore tra i più bassi di Italia e pari alla metà di quello nazionale”.