PESCARA – Nel corso della riunione di ieri della Commissione Vigilanza e Controllo, che ha ascoltato l’intero asset dell’Ente Manifestazioni Pescaresi, dal presidente De Ritis, al vecchio presidente Lucio Fumo, sino al Collegio dei Revisori dei Conti, è emerso che sulle casse dell’Ente pesa il fardello di una passata gestione ‘disinvolta’ in cui i cospicui finanziamenti pubblici hanno consentito anche spese azzardate alla vecchia governance. Anche se il bilancio 2015 , alla voce ‘gestione artistica’ presenta un utile di circa 50mila euro, l’ente è in condizioni economiche precarie a causa di debiti pregressi, mai risanati, di cui qualcuno dovrebbe rispondere.
Lo ha reso noto il Consigliere comunale di Forza Italia Fabrizio Rapposelli che ha sottolineato:
“Paradossalmente la buona gestione attuale ha fatto emergere la difficile eredità che la vecchia struttura tecnico-manageriale ha lasciato sulle spalle dell’Ente. Parliamo di un Organismo che per decenni ha goduto anche di condizioni privilegiate, con l’organizzazione di maxi-cartelloni completamente finanziati con gli ampi contributi che venivano ogni anno erogati da Comune, Provincia, Regione, Camera di Commercio, Fondazione PescarAbruzzo e da tutti gli altri soci che storicamente hanno fatto parte del Consiglio d’amministrazione. E sicuramente era semplice operare scelte artistiche, anche ambiziose, facendo leva su quei contributi che, di fatto, sembravano aver esonerato la governance dall’effettuare scelte manageriali, ovvero se si disponeva di 100 si è speso tutto, senza preoccuparsi di accantonamenti di bilancio o di economie. E sicuramente non è stato poi troppo difficile gestire un Ente in tali condizioni, comunque contando sulle imponenti contribuzioni pubbliche. I guai sono evidentemente cominciati quando è arrivato il momento di tirare la cinghia che ha visto alcune Istituzioni uscire dal Cda dell’Ente, sottraendo importanti finanziamenti, mentre i tre che sono rimasti, ovvero Comune, Camera di Commercio e Fondazione PescarAbruzzo, comunque si sono visti costretti a ridurre in maniera evidente le risorse da destinare a quel cartellone, spesso gestito in forma privatistica ma con soldi pubblici.
È facile venire oggi in Commissione a dire che nel 2012 il bilancio è andato in perdita perché il Comune di Pescara nel mese di novembre ha ridotto l’importo del finanziamento di soli 34mila euro. Il Comune, nei tempi di crisi che stiamo vivendo, aveva il dovere morale di ridurre l’entità delle risorse pubbliche destinate all’intrattenimento rappresentato dal Festival Jazz o alla stagione dell’Ente che però, dopo decenni di attività, a quel punto avrebbe dovuto dimostrare anche di sapersi reggere sulle proprie gambe, facendo affidamento sulle sponsorizzazioni o, meglio ancora, sulla fama conquistata e quindi sugli incassi. E invece, a quanto pare, trent’anni di attività sulla cresta dell’onda, non sono serviti, perché l’Ente non ha avuto delle gambe sufficientemente forti da sapersi reggere ed è questo che non è accettabile né comprensibile: com’è possibile che con la gestione De Ritis nel 2015 la proposta artistica è costata 559mila euro e ha fruttato incassi per 593mila euro, e invece con la precedente gestione, a fronte di spettacoli che hanno portato su Pescara nomi altisonanti come Duke Ellington, la proposta artistica non ha funzionato come ottima stampella per mantenere in attivo i conti dell’Ente? Non è accettabile che errori del passato oggi costituiscano una minaccia tanto importante per l’attuale management perché una struttura come l’Ente Manifestazioni doveva avere delle capacità economiche tali da permetterle di reggersi da sola, al pari di altre manifestazioni e rassegne blasonate che da anni si ripetono in Italia, ed è sui conti della vecchia governance – ha ribadito il consigliere Fi Rapposelli – che andranno puntati i riflettori della Commissione Vigilanza e Controllo”.