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Re_place 5 “la città si illumina di nuovo”

da Redazione

Fino al 25 ottobre Re_place 5il centro storico de L’Aquila diventa un Museo a cielo aperto accendendo le luci sulla ricostruzione con 8 interventi site specific. Al tramonto si illuminano le opere di: Collettivo Illumin-AZIONE, Iolanda di Bonaventura, Stefano Divizia, Piotr Hanzelewicz, Simone Pappalardo con Gianni Trovalusci, Sara Ricciardi, Meri Tancredi, Enzo Umbaca

L’AQUILA – Re_Place “la città si illumina di nuovo” è un progetto ideato da Germana Galli e promosso dalla rivista MU6 e della Associazione Amici dei Musei d’Abruzzo, progetto di arte contemporanea legato al post-sisma che ha colpito la città il 6 aprile 2009. Il rapporto tra spazio urbano e società, i temi della rinascita e della riappropriazione dei luoghi pubblici come bene comune, l’identità, ma anche l’esigenza di ricordare ponendo uno sguardo di soddisfazione sulle architetture recuperate, sono i temi cardine dei lavori scelti dalla giuria. Dopo il dialogo avviato con gli artisti nelle precedenti edizioni, e in occasione dell’anno internazionale della luce e delle tecnologie basate sulla Luce (IYL2015), con questa V edizione organizzata da Germana Galli e Antonella Muzi è diventato un concorso per artisti chiamati a proporre un progetto di opera luminosa inedita per ridare luce, ma anche un nuovo senso a palazzi, porticati e mura.

“Con questa edizione di Re_placeRe_place 5 L'Aquila – commenta Antonella Muzi – abbiamo voluto offrire un contributo a quello che i più recenti provvedimenti in ambito europeo riconoscono come “diritto al patrimonio culturale” (Convenzione di Faro). A L’Aquila il terremoto del 2009 ha violentemente cancellato musei e luoghi della cultura. In questo contesto di stravolgimento della vita pratica e di quella simbolica di una comunità intera, ci si è chiesti in che modo il patrimonio culturale potesse tornare a rivestire il ruolo che gli è proprio: attivatore di processi di attribuzione di senso. E ci si è chiesti come poterlo fare in assenza del patrimonio stesso. Abbiamo quindi provato a realizzare – in questo contesto così traumatizzato – quanto espresso dalla Carta di Siena di ICOM Italia: un museo a cielo aperto, diffuso, risultato del connubio tra patrimonio architettonico, paesaggio urbano e arte contemporanea. Perché l’arte contemporanea? Perchè con le sue manifestazioni e i suoi linguaggi è un dispositivo capace di dischiudere orizzonti, di individuare nuove possibilità di Re_place 5 AQleggere e comprendere il presente, noi stessi e il contesto in cui viviamo. È capace di attivare meccanismi di pensiero e di visione nella complessità. Così è nata l’idea di un concorso per installazioni site specific. E ora, per un mese, a L’Aquila c’è un piccolo museo d’arte contemporanea che si accende ogni sera, sotto la luce delle stelle.”

La giuria formata da Antonella Muzi, dipartimento educazione Museo Maxxi di Roma docente e educatore museale del Museo MAXXI di Roma, Gabi Scardi, curatrice e docente presso l’Università Cattolica di Milano e Marco Brandizzi, direttore dell’Accademia di Belle Arti de L’Aquila, riunitasi a L’Aquila sabato 18 luglio, ha selezionato le installazioni site-specific che “daranno luce” fino al 25 ottobre alla V edizione di Re_Place. Gli artisti, provenienti da tutta Italia e da generazioni differenti, sono: Collettivo Illumin-AZIONE (composto da Stefania Cupillari, Federico Cecchi, Alice Orlando, Silvia Salvatore, Santo Sipione), Iolanda di Bonaventura, Stefano Divizia, Piotr Hanzelewicz, Simone Pappalardo con Gianni Trovalusci, Sara Ricciardi, Meri Trancredi, Enzo Umbaca.

Ad accendersi è Il Castello Cinquecentesco, in via di restauro, che comunica la sua re-esistenza con una provocazione di Stefano Divizia, mentre Sara Ricciardi anima le finestre di Palazzo Ciavola Cortelli Porcinari restituito alla originale splendida architettura; i portici, luogo simbolo di ritrovo dei giovani, sono ripopolati da ombre e luci di Meri Tancredi; Iolanda Di Bonaventura restituisce i battiti della vita ad una strada strangolata dai cantieri; il collettivo Illumin-AZIONI grazie ad un sistema di sensori utilizza l’energia prodotta dall’entrata dei visitatori al Gran Sasso Science Institute per colorare di luci le finestre dell’edificio mentre le mura cittadine emanano bagliori da un sistema di lenti di Piotr Hanzelewicz. Nel chiostro di Palazzo Fibbioni, nuova sede del Comune si colloca il lavoro luminoso di Simone Pappalardo che incontra i suoni di Gianni Trovalusci per un coinvolgimento di luce e musica; Enzo Umbaca, è stato invece protagonista di una performance nelle giornate inaugurali che partendo dalla Fontana Luminosa, ha reso protagonisti i cittadini che, come uno sciame di lucciole, illumineranno il buio.

Con Re_Place, il potere dell’arte è chiamato non solo a tenere accesa la memoria – ribadendo che il patrimonio storico e culturale de L’Aquila è un bene comune che non deve essere dimenticato dall’opinione pubblica – ma anche a portare nuova luce su un progetto di futuro ora prossimo. Con questo obiettivo, la prima edizione di RE PLACE si è svolta nel 2010 in occasione dell’anniversario del sisma, alle 3.32, stessa ora della scossa principale, con un’opera di luce di Mario Airò, a cura di Pier Luigi Sacco, che si è accesa in opposizione al buio, fisico e psicologico, della città. La seconda edizione, nel 2012, ha invitato gli artisti Giovanni Albanese, Carlo Bernardini, Fabrizio Corneli, Licia Galizia e Michelangelo Lupone a intervenire, con un contributo critico di Massimiliano Scuderi, insieme agli studenti d’arte aquilani, con opere luminose e sonore in quattro luoghi simbolo della città e del suo patrimonio culturale e identitario. Il 2013 ha proposto un progetto pilota di una installazione permanente di lighting design, coinvolgendo lo Studio Annunziata e Terzi in una riqualificazione “luminosa”, di un luogo simbolo per la socialità di una comunità ancora dispersa: il Parco del Sole, il più importante polmone verde della città, adiacente la Basilica di Santa Maria di Collemaggio, luogo simbolo di spiritualità e fede. Il 2014 ha portato invece a L’Aquila il messaggio del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto ad accompagnare il processo di rinascita della città e del suo territorio.

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