Economia

Recupero della Pineta di Pescara, doppio finanziamento di Regione e Comune

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Entro gennaio saranno riaperte al pubblico le aree dei comparti 3 e 4. Masci: “dopo una tragedia c’è sempre un momento di rinascita”

PESCARA – Una consistente iniezione di fiducia e di risorse che permetteranno di sbloccare gli interventi di bonifica, di messa in sicurezza e di rinnovamento naturale di quella parte del patrimonio botanico della pineta dannunziana distrutta dall’incendio del primo di agosto. Si tratta di 160mila euro, derivanti da disponibilità di pari importo messe a disposizione dalla Regione (grazie alle sponsorizzazioni di privati e aziende e alle risorse inserite nella Legge regionale 225 che viene promulgata in queste ore) e dal Comune che investirà risorse proprie e ottenute dalle donazioni di quanti hanno risposto alla campagna “Facciamo rinascere la Pineta Dannunziana”. I contenuti delle misure finanziarie sono stati illustrati questa mattina nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il sindaco Carlo Masci, il presidente del Consiglio Regionale Lorenzo Sospiri, il vicesindaco e assessore ai Parchi Gianni Santilli, i tre esperti per il recupero dell’area verde, Nevio Savini, Dario Febbo e Gianfranco Pirone, oltre al dirigente comunale Giuliano Rossi.

Nella circostanza i tre esperti hanno presentato l’annunciata relazione nella quale – in 14 punti – sono indicate modalità e indicazioni tecnico-scientifiche per giungere al recupero post-incendio della pineta, cioè quelle che sono e saranno perseguite parallelamente al profilo strettamente emergenziale, partendo da un fondamentale prerequisito, ossia “il mantenimento dell’attuale livello di protezione della Riserva e il sostegno al recupero naturale della pineta” si legge nel documento; processo, quest’ultimo, che trova preferenza agli esiti di studi che hanno confermato “l’elevata capacità delle comunità vegetali mediterranee di ritornare, in tempi relativamente brevi, a uno stato simile a quello iniziale”.

Il sindaco Masci ha sottolineato come “dopo una tragedia c’è sempre un momento di rinascita e quanto ci viene riferito in questa relazione dai tre esperti e da quanti fanno parte del “gruppo d’ascolto” ci induce a un convinto ottimismo. Abbiamo lavorato in questa direzione, perché il nostro obiettivo è quello di restituire a Pescara e all’Abruzzo un patrimonio che è espressione della nostra identità e della nostra cultura. Voglio, per quanto stanno facendo, ringraziare il presidente del Consiglio regionale, il nostro assessore Santilli, i nostri tre esperti che sono qui presenti e il personale comunale”. Ai ringraziamenti si è associato anche il presidente Lorenzo Sospiri, estendendoli anche all’ufficio di presidenza del Consiglio regionale e alle aziende sponsor, vale a dire lo Stabilimento Alcyione della famiglia Cardano, l’ingegner Alberto Mansueti, Chimica Bussi e Terna.

Lo stesso Sospiri ha quindi consegnato simbolicamente nelle mani del sindaco Masci la somma annunciata.

Nevio Savini ha affermato in conferenza stampa che “la resilienza della pineta sta funzionando, manifestando una forte ripresa in tutta l’area. Possiamo ben sperare per il futuro visto che l’obiettivo è quello di conservare il genotipo originario”.

“Ho potuto osservare centinaia di plantule di Pino d’Aleppo alte non più di due o tre centimetri – ha aggiunto il professor Gianfranco Pirone – segno che sta avvenendo un’importante colonizzazione del terreno alla base delle chiome. Io le considero come dei neonati. Ho anche visto nuovi arbusti di pungitopo (Ruscus aculeatus), che confermano che la germinazione è consistente”. Infine, Dario Febbo ha rimarcato che “in questa fase dobbiamo intervenire con cautela se vogliamo assecondare i percorsi della natura senza in alcun caso essere costretti a scelte diverse. La natura ci sta aiutando e di solito vince”.

Infine, l’ingegner Rossi ha sintetizzato le prime fasi degli interenti:

  • entro il mese di dicembre saranno avviati i lavori per la messa in sicurezza e per apporre in piena sicurezza quelle limitazioni che consentano la ripresa del patrimonio arboreo dei comparti 3 e 4; l’obiettivo è quello di riaprire al pubblico entro la fine di gennaio, visto che circa un quarto dell’intera estensione dei due distretti è interdetta al pubblico e con questo anche la zona del cosiddetto “laghetto”;
  • maggiore attenzione si rende necessaria per il comparto 5, dove bisognerà procedere alla bonifica e all’eliminazione di ruderi dell’ex vivaio e di ingenti quantitativi di rifiuti, che andranno differenziati senza però danneggiare il processo di disseminazione in atto e ancor più i germogli.

Le due fasi di lavoro, per 80mila euro di finanziamento in entrambi i casi, saranno gestite da imprese diverse.

“L’obiettivo di fondo – ha concluso il sindaco Masci – resta quello di accorpare i distretti 4 e 5 eliminando quindi il tracciato di via della Bonifica. Una grande prospettiva che renderà l’area più importante dal punto di vista ambientale e paesaggistico e nel contempo migliorerà il modello di gestione”.

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