Questo il piano di recupero messo a punto per due spazi verdi della città, che versano in condizioni indecorose e su cui l’amministrazione si dice già pronta a intervenire per restituire ai residenti due punti di aggregazione vivi e vitali.
Ha ribadito l’assessore:
le nostre periferie hanno bisogno di punti di incontro e socializzazione, aree verdi in cui dare la possibilità alle famiglie, agli anziani, ai bambini e agli adolescenti, di vedersi, confrontarsi, scambiare quattro chiacchiere, stringere nuovi e sani rapporti. Ma la verità è che non basta costruire ‘parchi’ per poi abbandonarli alla buona volontà di qualche residente, senza alcuna programmazione delle opere di manutenzione o di controllo. Purtroppo per sei anni Pescara ha vissuto proprio questo fenomeno: in vari punti della città sono spuntati come funghi fazzoletti di verde, che qualcuno ha arditamente definito ‘parchi’ senza preoccuparsi poi della loro gestione ordinaria e i risultati li vediamo oggi. Fatta eccezione per i parchi storici delle vie centrali, in quasi tutte le periferie le aree verdi sono divenute ricettacolo di microcriminalità, aree abbandonate, senza alcuna forma di controllo avanzato, né la programmazione di investimenti per garantirne la costante fruizione.
I risultati aberranti sono emersi pochi giorni fa presso il Parco dell’Infanzia in via Tavo dove in piena emergenza abbiamo dovuto murare il manufatto, ormai coperto da un tappeto di siringhe e frequentato esclusivamente da spacciatori e tossicodipendenti, che hanno sfrattato bambini e famiglie, e nel frattempo abbiamo già predisposto interventi d’urgenza per la sua riqualificazione tempestiva.
Stessa sorte di degrado e abbandono è toccata in sei anni ad altri due spazi verdi della città su cui abbiamo predisposto progetti urgenti di risanamento: partiremo con il parco di via Trigno dove andremo a sistemare i tratti di recinzione divelti, risaneremo le aree interne installando nuove panchine con schienali in pietra, dei gazebo con tavoli e sedie e un eco-chiosco quale punto di rinfresco per i frequentatori del parco.
Ma soprattutto l’intera area verde verrà videosorvegliata con l’installazione di una rete capillare di telecamere per garantire la tutela dello spazio e di coloro che vi accederanno. Simile il progetto già predisposto anche per la riqualificazione del parco Andersen, in via Salara Vecchia,dove però non sarà sufficiente risanare semplicemente la recinzione, oggi costituita da una rete metallica. Quella recinzione andrà ricostruita ex novo, prevedendo la realizzazione di un muretto in cemento alto circa 50 centimetri e poi l’installazione di una recinzione alta due metri, praticamente invalicabile dall’esterno, specie nelle ore notturne.
Anche in questo caso abbiamo previsto il ripristino di spazi verdi, l’installazione di gazebo e di giochi per bambini, aprendo un accesso diretto al parco dall’adiacente scuola materna ed elementare, un eco-chiosco e infine ancora la rete di videosorveglianza. Ai cittadini abbiamo mostrato i progetti preliminari già pronti che hanno ovviamente riscosso il loro consenso. E nel frattempo stiamo già operando per individuare la migliore forma di gestione dei due spazi, dove non sarà sufficiente il residente di buona volontà che si limiti ad aprire e chiudere i cancelli, ma occorrerà prevedere una presenza costante all’interno dei due parchi per assicurarne la corretta conduzione e la tutela.
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