“Dopo gli ultimi scandali legati alle imprese petrolifere che hanno investito il Governo e hanno portato alle dimissioni della Ministra dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, è tornata alta l’attenzione nei confronti del referendum del prossimo 17 aprile – si legge in una nota – Le ultime intercettazioni telefoniche che hanno nuovamente messo in evidenza gli stretti rapporti tra le grandi imprese del settore energetico e il Governo Renzi aggiungono altri buoni motivi per votare SI: fermare la corruzione dilagante che gravitano attorno alle grandi opere inutili e ridare voce ai cittadini su questioni di vitale importanza quali quelle ambientali (vedi anche il caso della nostra “vertenza Snam”)”.
Oggi De Sanctis illustrerà le ragioni del referendum e ci racconterà la storia del Coordinamento No Ombrina che nel 2015, dopo anni di battaglie, ha bloccato il nuovo progetto di trivellazione previsto al largo della costa teatina. La vittoria è arrivata grazie all’impegno delle amministrazioni comunali, dei movimenti e delle imprese del territorio per il raggiungimento di un solo obiettivo generale: la difesa del proprio mare e della propria terra, unici veri beni comuni da tutelare e salvaguardare.
“Contro la retorica dell’astensionismo – aggiunge la nota – il 17 aprile bisogna andare a votare per tutelare i mari italiani, anzitutto, ma anche per spingere il governo nazionale ad adottare una politica energetica davvero in linea con gli impegni presi con la Conferenza sul Clima di Parigi 2015. Una riconversione ecologica della nostra economia farebbe bene non solo all’ambiente e alla natura, ma anche al tasso di disoccupazione, che scenderebbe notevolmente. Il referendum pone anche un caso concreto di difesa della salute, ovvero del diritto di tutti gli esseri umani a vivere in un ambiente salubre, non inquinato e non devastato. Votare SI significa quindi difendere il diritto di tutti alla salute e al benessere”.
Tutta la cittadinanza è invitata ad intervenire alla conferenza; seguirà una cena conviviale a base di zuppa contadina nostrana, pane casereccio e vino grazie all’impegno dell’Associazione Qualeterra – Bottequa e di Sbic, entrambe realtà aderenti al Coordinamento referendario locale.
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