In Abruzzo sono 13 i Comuni dove ha votato oltre il 50% degli aventi diritto nell’ambito del referendum abrogativo sulla durata delle trivellazioni in mare. Tutti in provincia di Chieti, in particolare nella zona Frentana e del Sangro, molti legati alla costa dei trabocchi e al costituendo Parco della Costa Teatina, alcuni nell’entroterra. Queste le percentuali dei votanti: Pietraferrazzana 59,63%, Treglio 57,60, Frisa 55,63, Montebello sul Sangro 54,54, Mozzagrogna 53,48, Lanciano 53,17, Sant’Eusanio del Sangro 52,74, Fossacesia 51,75, Santa Maria Imbaro 51,55, Pennadomo 51,44, Fallo 51,23, Rocca San Giovanni 50,47, Perano 50,42. Votanti nella provincia di Chieti il 40,26%.
Niente quorum nelle altre province e nei capoluoghi: in provincia di Pescara 33,29%; in quella di Teramo 35,41. In quella dell’Aquila, dove ha votato il 31,03, la percentuale più alta (48,18%) è a Calascio, 130 abitanti a 1200 metri di quota, nota per la Rocca, con il castello più alto dell’Appennino e la torre a 1520 metri. Nonostante ciò, ieri si sono registrate file all’Ufficio elettorale di Pescara, città in prima linea in Abruzzo e in Adriatico per la battaglia referendaria contro le trivelle, per il ritiro o rinnovo delle schede elettorali.
Secondo l’Ufficio del Comune la richiesta è stata, seppur inferiore alle amministrative, leggermente superiore alle precedenti tornate referendarie e in linea con la consultazione per l’acqua pubblica di 4 anni fa. Alle 12 in città aveva votato l’8,4% degli aventi diritto, superiore al dato nazionale, sempre secondo i dati dell’Ufficio Elettorale.
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