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Reggiana-Pescara 2-1: ormai si può parlare di crisi

da Luca Marchese

REGGIO EMILIA – Due punti in quattro partite, seconda sconfitta consecutiva in trasferta, il Pescara attraversa un’involuzione tecnico-tattica sotto gli occhi di tutti aggiunta ad una mancanza di determinazione da parte dei suoi giocatori.

LE DISPOSIZIONI IN CAMPO – Allo stadio Giglio di Reggio Emilia si gioca davanti ad un pubblico scarso con seicento sostenitori pescaresi al seguito, giornata fresca ed umida, campo in buone condizioni. Indisponibili Prisco, Medda, Romito, Tognozzi e Matarazzo, Cuccureddu schiera il consueto 4-4-2 con Pinna in porta, in difesa da destra Zanon, Olivi, Mengoni e Vitale, in mediana Dettori e Coletti, sulle fasce Gessa e Bonanni, in attacco Sansovini e Zizzari; Ganci e Verratti si accomodano in panchina con Bartoletti, Sembroni, Petterini, Zappacosta e Carboni.

La Reggiana di Dominissini si presenta con il 4-4-1-1; Tomasig tra i pali, Girelli, Zini, Stefani e Mei nel pacchetto arretrato, a centrocampo da destra Nardini, Viapiana, Saverino e Anderson, in avanti Alessi appoggia l’unica punta Ingari.

INIZIO BOTTA E RISPOSTA – Partenza sprint per i padroni di casa che al primo minuto vanno vicino al vantaggio con una conclusione di Saverino dal limite dell’area su cui Pinna compie un ottimo intervento. Al 7’ i biancoazzurri rispondono con Sansovini; imbeccato nel cuore dell’area, l’attaccante romano sfodera un gran tiro diretto all’incrocio ma Tomasig devia miracolosamente in calcio d’angolo. Al 15’, dopo un intervento dubbio in area emiliana con una spinta energica su Zizzari, protestano i granata quando un cross di Nardini viene deviato da Olivi con un evidente tocco con il braccio; il direttore di gara sorvola su entrambi gli interventi. Al 23’ Alessi sfrutta un lungo lancio dalle retrovie approfittando di un’indecisione tra Pinna e Mengoni (claudicante dopo aver subito un duro fallo), viene atterrato dal portiere biancoazzurro e l’arbitro concede il calcio di rigore, apparso netto; dal dischetto Stefani spiazza Pinna portando in vantaggio la formazione di casa.

INFORTUNI E PASSAGGIO AL 4-3-3 – Al 27’ Bonanni viene sostituito per infortunio da Ganci e si passa al 4-3-3 con Zizzari punta centrale, Sansovini ed il neo entrato ai lati, Gessa mezz’ala destra, Dettori mezz’ala sinistra e Coletti davanti alla difesa; dieci minuti dopo Cuccureddu è costretto al secondo cambio con Sembroni al posto di Mengoni fuori anche lui per problemi fisici. Il Pescara non crea nessuna occasione da rete ed il primo tempo si conclude senza una reazione neanche dal punto di vista caratteriale. Nella seconda frazione di gioco la squadra biancoazzurra cerca di attaccare con generosità rischiando sulle ripartenze dei padroni di casa. Al 3’ Nardini calcia fuori da buona posizione mentre al 5’ Ingari approfitta di un tentativo di fuorigioco errato da parte di Vitale, si invola verso Pinna lanciato da Saverino e trafigge il portiere pescarese con un preciso rasoterra.

FINALE CON UNA SOLA FIAMMATA BIANCOAZZURRA – Al 13’ Cuccureddu inserisce Verratti per Zanon nel tentativo di recuperare una partita ormai compromessa; Gessa scala in difesa a destra, il folletto di Manoppello porta vivacità e fantasia alla manovra con libertà di spaziare tra centrocampo ed attacco per creare problemi alla formazione di Dominissini. L’allenatore di casa replica con l’ingresso di Maschio per Anderson cercando di bloccare le iniziative pescaresi nella trequarti; la formazione abruzzese offre cenni di risveglio ma non si registrano veri pericoli per Tomasig. Le conclusioni di Vitale al 27’ e di Verratti al 35’ terminano fuori dai pali mentre Sembroni riesce a ridurre le distanze al 37’ mettendo in rete di testa. Fino al fischio finale non accade niente di rilevante con il Pescara che attacca in maniera confusa e rischia su una ripartenza della Reggiana conclusa male da Ingari da posizione molto favorevole.

CONSIDERAZIONI – La sconfitta in terra romagnola conferma il momento di difficoltà della squadra di Cuccureddu che sembra aver perso il filo del gioco; manovra lenta e prevedibile, sterilità in fase offensiva, qualche giocatore come Gessa e Bonanni apparsi fuori forma già da alcune partite, nervosismo eccessivo del tecnico e degli interpreti in campo. Occorre una decisa sterzata per tornare in vetta alla classifica distante comunque solo quattro punti grazie alla sconfitta della Ternana a Cosenza ed al pareggio interno del Verona contro la Spal ma si è ridotto nettamente il vantaggio sulle inseguitrici in lotta per i play-off. Sarebbe opportuno anche un cambio di modulo per sfruttare al meglio le qualità indiscusse del bomber Sansovini e di Dettori che appare in difficoltà nel ruolo di centrale di centrocampo; la mossa che appare inevitabile è una presenza più costante nell’undici titolare di Marco Verratti, indispensabile per vivacizzare la manovra biancoazzurra.

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