PESCARA – “La giunta regionale ha formalmente approvato la delibera di adesione al Comitato per Pescara Capitale dell’Arte Contemporanea 2026 assicurando il proprio massimo sostegno affinchè la città adriatica venerdì prossimo, 25 ottobre, raggiunga lo straordinario traguardo, ovvero l’assegnazione del riconoscimento. Il ringraziamento va al Presidente Marsilio, all’assessore alla Cultura Roberto Santangelo e a tutta la giunta per aver compreso l’assoluta rilevanza di tale iniziativa per una città che ha saputo lavorare sulla candidatura predisponendo un progetto ambizioso che anche il Consiglio regionale sono certo vorrà in ogni modo supportare”. Lo ha detto il Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri (nella foto) commentando il provvedimento approvato dalla giunta regionale.
“Pescara ha già raggiunto un primo traguardo rientrando tra le 5 finaliste per il titolo di Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea 2026 – ha ricordato il Presidente Sospiri – a conferma della bontà e dell’opportunità delle politiche culturali portate avanti negli ultimi cinque anni da Regione Abruzzo e dal Comune di Pescara. L’aver favorito e incentivato l’apertura di tre nuovi Musei di rilevanza internazionale in appena cinque anni, l’aver investito per la riapertura e riqualificazione di strutture come il Museo Cascella, l’aver promosso un Festival Internazionale come il dannunziano ci ha permesso di accendere riflettori significativi e qualificati sul fermento di una città che merita quel titolo e l’attenzione del Paese.
Ora manca veramente l’ultimo miglio, rappresentato dall’appuntamento a Roma di venerdì prossimo, quando Pescara dovrà presentare, illustrare il progetto che si snoderà attraverso eventi artistici, culturali, mediatici. Dalla Regione Abruzzo oggi è arrivato il sostegno formale, che traduce l’appoggio significativo dell’intera area regionale all’iniziativa del capoluogo adriatico dove la cultura non è più solo una teoria, ma una pratica costante di un territorio che ha imparato a valorizzare i grandi nomi del passato che hanno un posto d’onore nel panorama internazionale, da d’Annunzio a Flaiano, e ha fatto della cultura un asse portante della propria economia, investendo sulle strutture destinate a ospitare l’Arte contemporanea e non solo”.