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Regione Abruzzo, approvata risoluzione precari Asl

da Redazione

consigliere Sospiri su Piano regolatore portualePresentata  da Forza Italia, impegna il Presidente e Commissario ad acta  a modificare il Decreto n.5  che rischiava di mandare a casa mille precari della Asl.

PESCARA – Nella seduta di ieri del  Consiglio Regionale per la prima volta è stato utilizzato il sistema del voto elettronico ed è stata approvata  (con 14 voti favorevoli,7 astenuti e e 3 non votanti) una risoluzione sui precari delle Asl, che impegna il Presidente della Giunta e Commissario ad acta per la Sanità, “nell’ambito delle esigenze finanziarie e programmatorie, a modificare il decreto commissariale n.5/2015, stabilendo che l’obiettivo di portare la spesa per il personale flessibile delle Asl al livello del 50 per cento rispetto al 2009, si raggiungerà gradualmente, tenendo conto dei tempi tecnici necessari per l’espletamento dei concorsi per l’assunzione a tempo indeterminato delle medesime figure attualmente a tempo determinato, così da salvaguardare l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza, ed eliminare al tempo stesso il precariato”. 

La risoluzione presentata dal  Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo, Lorenzo Sospiri con i consiglieri regionali Mauro Febbo e Gianni Chiodi ha dunque fermato il decreto che puntava a ridurre la spesa del personale nella sanità abruzzese ,ma  rischiava di mandare a casa mille precari della Asl.

“Il Decreto 5 – ha spiegato il capogruppo Sospiri – stava di fatto determinando lo smantellamento di mille contratti a tempo determinato, figure strategiche all’interno dei nostri ospedali, un provvedimento che avrebbe mandato al collasso le stesse strutture sanitarie. Peraltro un decreto rigido nel quale si diceva ciò che le Asl avrebbero dovuto fare per portare la spesa per il personale al 50 per cento della spesa complessiva sostenuta dalla Regione, e richiamando l’attenzione dei Direttori generali sul fatto che, il mancato rispetto dei limiti, ovvero per chi avesse rinnovato, eventualmente, i contratti dei precari, ‘avrebbe costituito un illecito disciplinare e avrebbe determinato responsabilità erariali’. Parole chiare che di fatto nessun Direttore generale sarebbe disposto a non rispettare, esponendo se stesso a tali danni, ma con il rischio concreto di far collassare i nostri stessi nosocomi. Con la nostra risoluzione abbiamo inteso restituire ossigeno al nostro sistema sanitario e dare un minimo di serenità a mille lavoratori precari stabilendo che gli obiettivi fissati nel decreto, ossia il taglio della spesa per il personale, dovrà essere raggiunto in maniera progressiva, concedendo il tempo necessario per indire e svolgere i concorsi tesi al reperimento di figure professionali a tempo indeterminato, senza mai far venir meno, nel frattempo, i livelli adeguati di assistenza, consentendo dunque agli stessi Direttori generali di operare scelte sul personale che tutelino esclusivamente gli interessi dei pazienti”.

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