Violenza alla democrazia, pronta mozione di sfiducia per Di Pangrazio
PESCARA – “In relazione alla modifica di regolamento proposta dai consiglieri Balducci e D’Alessandro, con l’inconcepibile tentativo di imbavagliare ma anche deprivare i consiglieri regionali tutti del diritto costituzionalmente sancito a legiferare e a proporre modifiche ed emendamenti alle leggi regionali, il gruppo consiliare di Forza Italia rivolge un ultimo appello alla ragionevolezza e al residuo senso delle Istituzioni dei 2 proponenti e dei sostenitori di questa vera e propria follia sul piano della democrazia. Questo affinché sospendano la procedura che trasformerebbe, di fatto, l’assemblea abruzzese nell’unica assemblea legislativa al mondo in cui viene riconosciuto un potere di iniziativa legislativa sottoposto al nulla osta del governo regionale”.
E’ quanto dichiarano in una nota i Consiglieri regionali di Forza Italia.
“Qualora il nostro appello dovesse rimanere vano – prosegue la nota – verranno intraprese tutte le vie tese a nullificare questo scellerato tentativo di arbitrio e di violenza alla democrazia. Ancora una volta rivolgiamo il nostro appello al Presidente del Consiglio Regionale affinché dichiari irricevibile il subemendamento presentato da D’Alessandro in quanto in netto contrasto con lo Statuto della Regione Abruzzo, con i principi fondamentali dell’ordinamento e con la Costituzione italiana. In caso contrario è già stato predisposto un documento dei Consiglieri di minoranza che prevede una mozione di sfiducia nei confronti del Presidente dell’Assemblea e il ricorso al Collegio delle Garanzie Statutarie. Verranno inoltre adite le vie legali, nessuna esclusa, e verrà interessata della proposta di modifica anche la Commissione Bicamerale per le Questioni regionali”.
“Siamo disponibili esclusivamente ad una sospensione dell’iter del provvedimento – concludono i Consiglieri di Forza Italia – che apra le porte a un dibattito serio, e costituzionalmente orientato, sui punti di equilibrio che consentano a chi governa di produrre e a chi fa opposizione di proporre, emendare, criticare, opporsi”.
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