“L’unica novità registrata negli ultimi mesi – ha rimarcato Sospiri – è l’aumento del costo dei biglietti di viaggio che avevamo puntualmente previsto e preannunciato mesi fa: più 10 per cento in un mese, che ovviamente ricade sulle spalle di coloro che più frequentemente usano il mezzo pubblico, ossia studenti, anziani e lavoratori pendolari. Al contrario, sul piano dei tagli di 1milione 400mila chilometri di percorrenze tanto sbandierato dal Presidente e dall’ex sottosegretario D’Alessandro, il risparmio si otterrà solo con l’eliminazione delle sovrapposizione delle linee, il che, però, si tradurrà anche nell’eliminazione di molte corse, dunque sempre a discapito dell’utenza debole. Nessuna modifica, né tantomeno riduzione, invece, per la spesa sostenuta da Tua per i vertici apicali dell’azienda, quella era prima dell’accorpamento e quella è rimasta dopo l’unificazione: 9 dirigenti, 2 incaricati esterni, 1 direttore generale, quindi 12 figure apicali c’erano prima, e 12 ce ne sono adesso, ma almeno prima dell’accorpamento non avevamo aumentato i biglietti del 10 per cento. Oggi il Governatore si è limitato a una nuova ondata di ‘annunci’: faremo, diremo, garantiremo, ha parlato di ‘ricostituzione della sanezza delle tre società di trasporto’, dimenticando, però, di specificare che la società di Pescara, la Gestione Trasporti Metropolitani, era in perfetta salute finanziaria e che, anzi, risulta ancora inspiegabile perché come sede della Tua sia stata scelta Chieti, dove si continua a pagare un affitto, anziché Pescara, in cui l’ex Gtm, oggi Tua, è proprietaria di un immobile. Al Governatore D’Alfonso, ricordando che il flop è ormai per lui sempre dietro l’angolo, consigliamo meno promesse, meno chiacchiere, e più fatti concreti, visto che oggi l’unica novità è stata l’aver voluto mostrare in pubblico i 31 nuovi assunti di Tua. Il timore fondato, purtroppo, è che ancora oggi l’accorpamento delle tre società di trasporto pubblico continui a essere un’operazione che ha più costi che vantaggi per la collettività. Un’operazione che sicuramente non ha garantito l’avvio di quella razionalizzazione del piano industriale tanto sbandierata dal Governatore D’Alfonso”.
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