L’Aquila sarà al prima città d’Italia a sperimentare impianti di compostaggio in loco
L’AQUILA – Ieri mattina è stato firmato dalla Regione Abruzzo, il Comune dell’Aquila e la Asm, la società che gestisce il ciclo dei rifiuti in città, il protocollo d’intesa “Cento e Cento giardini” in base al quale L’Aquila sarà la prima città in Italia ad avere un impianto di composteria di comunità. Si tratta di un’iniziativa innovativa che permetterà a zone individuate della città di avere impianti di compostaggio in loco in modo da ridurre la frazione organica dei rifiuti. L’iniziativa è stata presentata dall’assessore ai Rifiuti, Mauro Di Dalmazio, che ha parlato di
intesa sperimentale che vuole mettere in campo in prima persona i cittadini. Abbiamo avviato con tutti gli enti locali una serie di iniziative per ridurre la produzione di rifiuti e migliorare tutte le fasi del ciclo e lo abbiamo fatto coinvolgendo direttamente i cittadini. Con l’iniziativa dell’Aquila battiamo ancora di più su questo punto mettendo in opera attività di compostaggio in loco per favorire una corresponsabilità dei cittadini nella gestione integrata dei rifiuti.
Il primo impianto di compostaggio in loco verrà arrivato nella prossima primavera nel progetto Case di Roio, da parte dell’Asm.
Ha spiegato Alfredo Moroni, assessore all’Ambiente del Comune dell’Aquila:
l’obiettivo condiviso con la Regione è, più in generale, la riduzione dei rifiuti e, più specificatamente, la produzione della frazione organica, che all’Aquila tocca punte molto alte rispetto alle altre città italiane.
Sulla situazione dei rifiuti in regione, l’assessore Di Dalmazio ha poi voluto ribadire alcune posizioni:
senza fare polemica voglio dire che inefficienza e cattiva amministrazione hanno impedito negli anni la realizzazione di quegli impianti che sono funzionali ad una corretta gestione del ciclo dei rifiuti. Tanti soldi non sono stati spesi, altri sono stati spesi male; ora li stiamo reimmettendo nel circuito nel rispetto di una logica di responsabilità che deve riguardare soprattutto gli enti chiamati a gestire il ciclo dei rifiuti, ma è evidente che per uscire dalla criticità strutturale in cui l’Abruzzo si trova, occorre uno sforzo e un’assunzione di responsabilità complessiva da parte di tutti. Noi controlleremo e se del caso ci sostituiremo a quegli enti inadempienti.
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