Chiodi: “Qualora dovessero tornare al governo della Regione che l’ultimo chiuda la porta, ci sarà da scappare dall’Abruzzo”
PESCARA – Il presidente della Regione, Gianni Chiodi,ha replicato alle contestazioni dell’opposizione di centrosinistra in merito all’approvazione del Bilancio regionale, nella conferenza stampa odierna, tenuta con l’assessore al Bilancio Carlo Masci.
BILANCIO: ALTRO CHE FALSO, MAI STATO COSÌ TRASPARENTE
“La situazione della Regione Abruzzo è difficile da un punto di vista finanziario così come quella di tutte le altre Regioni italiane e del Paese ma è migliorata rispetto a quella del 2008 quando era a dir poco disastrosa”. Il presidente della Regione, Gianni Chiodi, non si nasconde dietro un dito ignorando le criticità. “Questo dovrebbe saperlo bene chi oggi fa rilevare che esiste un disavanzo ma, guarda caso, – aggiunge – non vuole ammettere, invece, che c’è un indebitamento più basso del 25 per cento rispetto a quello che avevamo ereditato. Infatti, se è vero che il debito attuale ammonta a 3 miliardi di euro, all’atto del mio insediamento toccava i 4 miliardi di euro. Presto, a partire dal 2015, saranno liberate ulteriori risorse che oggi devono essere impiegate per far fronte al costo del debito – sottolinea Chiodi -. Infatti, buona parte delle risorse che provengono dai cittadini per effetto del prelievo fiscale – ricorda- serve ancora per pagare le rate di ammortamento del debito. Per fortuna, è finita l’epoca dei saccheggi e delle distrazioni dal Fondo sanitario nazionale per finanziare i bilanci regionali e quindi le esigenze clientelari – sentenzia Chiodi – e, per la prima volta nella storia della Regione, le spese sono finanziate integralmente dalle entrate derivanti dal prelievo fiscale, senza che siano stati contratti ulteriori debiti, senza che si sia fatto ricorso alle economie vincolate e senza aumenti alla tassazione”. All’opposizione che parla di “bilancio falso” e di “bugie di Chiodi”, il presidente della Regione replica dicendosi “esterrefatto anche perchè, mentre il Bilancio appena licenziato è assolutamente trasparente, il centro-sinistra, quando era al governo, non si era reso conto delle irresponsabili scelte politiche che hanno finito poi per gravare sulla vita degli abruzzesi. Dico questo – aggiunge – perché se venisse fuori che, invece, l’attuale opposizione era pienamente consapevole, a parte una responsabilità etica del centro-sinistra di fronte a tutti gli abruzzesi, sì che dovrebbe intervenire la Corte dei Conti”. Chiodi, poi, parlando del disavanzo da 450 milioni di euro che supera di gran lunga anche l’entità delle spese obbligatorie della Regione, pari a circa 230 milioni di euro, rivela che “ci vorranno almeno venti anni per ripianarlo ma, intanto, il debito è stato ridotto, così come le tasse e l’auspicio è che questo percorso di risanamento intrapreso possa continuare nel corso degli anni futuri. E’ chiaro che, stando così le cose, – rimarca – non si può certo dire che il nostro bilancio sia in equilibrio ma non lo sarà fino a quando esisterà questo disavanzo che si è accumulato e che non si può certo cancellare con una bacchetta magica”. Nel frattempo, però, per la prima volta, le entrate annuali della Regione sono equivalenti alle spese . “Questo obiettivo – spiega Chiodi – è stato possibile grazie alla riduzione dei costi di struttura. Qualche esempio? Abbiamo azzerato le spese di rappresentanza (nel 2008 ammontavano a 728 mila euro), la cooperazione internazionale (nel 2008 pari a quasi 2 milioni di euro), le spese per attività istituzionali (nel 2008 pari a 2 milioni 850 mila euro), quelle per i servizi di consulenza (nel 2008 pari a 507 mila euro), ridotto le spese per il funzionamento della Giunta (da 325 mila euro a 90 mila), quelle per il funzionamento del Consiglio (da 32 milioni a 25 milioni 800 mila euro), quelle per il funzionamento degli organi consultivi (da 1 milione 434 mila a 50 mila) e quelle per le risorse umane (da 104 milioni di euro a 97 milioni 800 mila). Insomma, – conclude Chiodi – si è garantito lo stretto indispensabile per portare avanti la macchina amministrativa della Regione e si è anche detta la parola fine alle follie del passato come le sedi in Brasile e Romania o le spese esorbitanti sostenute per lo svolgimento delle sedute del Cram in giro per il mondo”.
CAMPAGNA ELETTORALE: NON AVVELENARE I POZZI
Il Presidente Chiodi per descrivere le sue sensazioni di fine anno cita Pietro Nenni: ”C’é chi assalta la diligenza e chi avvelena i pozzi” insinuando che la vicenda del bilancio 2014 ,col tentativo dell’opposizione di centrosinistra di andare all’esercizio provvisorio,puntasse ad ‘avvelenare la campagna elettorale regionale in arrivo’.Infatti aggiunge:”Il centrosinistra con l’ostruzionismo non intendeva intavolare una trattativa con la maggioranza, ma creare un danno agli abruzzesi per motivi politici, visto che sono in arrivo le elezioni regionali. Però io sento notizie più serie di queste, ho sentore di rumors che potrebbero inquinare i pozzi della competizione elettorale. Mi dicono che De Fanis sarebbe stato avvisato a giugno, magari da me, delle inchieste a suo carico? Allora é bene dire che quelle cose le dicevano tutti, specie quelli del centrosinistra. Tutti ne parlavano. Non vorrei proprio che da qui alle elezioni ci fossero altri rumori stile giugno scorso…Poi, però per chi ha fatto qualcosa… se fosse questo, allora sarebbe giusto che le cosa accadano”.
Sul Bilancio 2014 Chiodi ha poi detto che ‘‘Il comportamento della opposizione di centrosinistra é di una ignoranza è sesquipedale; anzi, visto che è una parola difficile, la traduco in: grassa ignoranza”. ”Qualora dovessero tornare al governo della Regione – ha proseguito .- che l’ultimo chiuda la porta, ci sarà da scappare dall’Abruzzo”.
BILANCIO: MASCI, ANCORA SCONGIURATO L’ESERCIZIO PROVVISORIO
“Non era mai successo in 43 anni di storia della Regione Abruzzo che, per cinque anni di seguito, si riuscisse ad approvare il Bilancio senza andare in esercizio provvisorio. Inoltre, per la prima volta, siamo stati in grado di chiudere il Bilancio senza utilizzare risorse straordinarie”. Lo ha ribadito l’assessore al Bilancio, Carlo Masci. “In realtà, – ha precisato Masci – abbiamo approvato sei Bilanci e quindi altrettante Finanziarie poichè c’era da approvare anche il Bilancio predisposto dalla Giunta di centro-sinistra. Così come abbiamo approvato cinque rendiconti, dal 2007 al 2011. Ora attendiamo che quest’ultimo venga approvato anche dal Consiglio regionale. Non appena questo accadrà, – ha proseguito – siamo pronti ad approvare anche il Bilancio consuntivo del 2012. Ma lo faremo in ogni caso anche se il Consiglio regionale non dovesse approvarlo entro la fine del mese, come auspichiamo”. Rispetto alla posizione dell’opposizione secondo cui il Bilancio non sarebbe veritiero mancando l’approvazione del rendiconto, Masci ha replicato invitando a rileggere la relazione sul Bilancio dei revisori dei conti dove “si ravvedono gli elementi per poter esprimere un sostanziale giudizio favorevole di coerenza interna, di congruità e attendibilità contabile delle previsoni di bilancio”. In particolare, nella relazione, i revisori dei conti mettono in evidenza che “il Bilancio dell’Ente rappresenta una realtà caratterizzata da estrema rigidità della struttura finanziaria dovuta, in larga parte, a politiche di spesa operate in epoche passate che, tuttavia, condizionano in maniera determinante, gli equilibri attuali. Correttamente, – prosegue la relazione dei revisori – il Bilancio di previsione non prevede l’assunzione di nuovi prestiti”. Riguardo, poi, alla richiesta della Corte di Conti di approvare velocemente i rendiconti 2011 e 2012 per fare la parifica, diventata obbligatoria per legge da quest’anno, Masci ha fatto notare che “è emersa la impossibilità di utilizzare l’avanzo di amministrazione presunto. Questo sulla base di una sentenza della Corte Costituzionale secondo cui nessuna spesa può essere accesa in poste di bilancio correlate ad un avanzo presunto, se non quelle finanziate da fondi vincolati e regolarmente stanziati nell’esercizio finanziario. A tal proposito, – assicura l’assessore – noi ci siamo attenuti, nella redazione del Bilancio 2014, alle prescrizioni della Corte dei Conti. Su questo non si discute”. A chi sostiene che il disavanzo finanziario sarebbe aumentato anche negli ultimi anni, Masci risponde che “è sufficiente leggere i rendiconti 2010 e 2011 per rendersi conto del fatto che le poste in aumento del disavanzo derivano da questioni tecnico-formali relative a sanità e trasporto pubblico locale ma questo – conclude – non ha incidenza sull’entità del disavanzo stesso”.
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