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Remo Gaspari: ” Testimone dell’Abruzzo”

da Rita Consorte

Puntuale come sempre anche nel suo ultimo viaggio, il feretro dell’On. Remo Gaspari scortato dalle forze dell’ordine è giunto a Chieti verso le 11,00, ad accogliere la salma il Presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio; la camera ardente allestita presso la sala Consiliare della Provincia di Chieti,  resterà aperta fino alle 22,00 poi, domani mattina dalle ore 8,00 fino alle 11,00 orario in cui nella cattedrale di San Giustino, si terranno i funerali solenni dell’ex ministro.

Scomparso all’età di ’90 anni compiuti lo scorso undici luglio, Gaspari è stato il politico che ha rappresentato il cambiamento per la nostra Regione, soprattutto durante gli anni ’70 –’80.

Dieci volte deputato e sedici Ministro della Repubblica , passando dai Trasporti alla Sanità, dalle Poste alla Difesa, dalla Protezione civile alla Funzione Pubblica; zio Remo come lo chiamavano in Abruzzo inizia la sua carriera politica nella sua Gissi, diventando Sindaco e poi assessore provinciale per il medio e alto vastese.

Nel 1953 inizia la sua lunga carriera di parlamentare, tutta dedita allo sviluppo della sua terra d’origine: l’Abruzzo, una delle testimonianze più belle della nostra Regione.

In tanti questa mattina hanno voluto rendere omaggio alla salma di “ Zio Remo”; amici di partito, ex colleghi, presente inoltre, Romeo Ricciuti ex presidente della Regione e deputato, che con Gaspari ha condiviso una delle pagine più belle della politica regionale; soprattutto tanti gli abruzzesi giunti da tutto l’Abruzzo, per rendere omaggio a questo grande uomo politico.

Ad accogliere la salma all’interno della sala consiliare della Provincia, al centro una corona del presidente della Repubblica, ai lati i gonfaloni della Provincia di Chieti, della Regione Abruzzo e del Comune di Gissi, listati a lutto.

Lo ricorda così il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi:

“ Non è mai facile esprimere i pensieri e i sentimenti che ti attraversano quando se ne va un uomo della levatura morale e culturale di Remo Gaspari. Un signore nello stile e nel confronto con gli altri, dotato di grande umanità e disponibilità all’ascolto, un pragmatico del fare che è riuscito a lasciare un’impronta indelebile. Il suo esempio, ne sono certo, non sarà mai dimenticato. L’Abruzzo intero in questi anni ha nutrito grande ammirazione nei suoi confronti – prosegue – un uomo di assoluto rilievo nella storia della politica italiana che tanto ha saputo dare alla sua regione dal punto di vista umano e politico con la sua encomiabile attività. I suoi moniti, rappresentino un esempio per tutti. Il nostro impegno oggi deve essere quello di riportare questa regione, a cui Gaspari era indissolubilmente legato, al massimo sviluppo, come egli stesso avrebbe voluto.”

Anche l’ex sindaco di Pescara, Luciano D’Alfonso ha voluto ricordare con queste parole la straordinaria attività politica di Remo Gaspari:

“ Gaspari ha rappresentato e, soprattutto, ha testimoniato una precisa idea del potere ! Un potere pensato, cercato, chiesto ed ottenuto per realizzare cambiamenti capaci di produrre funzionalità e comodità per le esperienze di vita della nostra Regione. Il potere che di volta in volta i cittadini gli hanno consentito è stato usato per realizzare programmi di decisione pubblica che hanno permesso all’Abruzzo di conseguire tre grandi risultati, irripetibili: velocità, facilità e conoscenza.” D’Alfonso – continua dicendo-: “ Le sue elezioni , sempre vittoriose, sono state determinate da competizioni costruite solo sugli impegni assunti e mantenuti, confrontandosi con migliaia e migliaia di cittadini. La sua giornata è stata scandita dalla esigente categoria dell’agenda delle priorità.

Naturalmente le priorità possono essere rilevate e stabilite da chi non odia e per questo non scavalca la cittadinanza: confrontandosi con i portatori di interessi, piccoli e grandi, dei paesi e delle città, la Democrazia Cristiana guidata da Gaspari ha consentito all’Abruzzo una forza impareggiabile di rappresentanza politica, necessaria per togliere la regione dall’isolamento e dall’arretratezza dei secoli precedenti….”

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