La città vuole tornare a volare, e i giovani sono “la linfa vitale”
L’AQUILA ‒ È in fase avanzata il restauro del teatro comunale dell’Aquila, sede del Teatro Stabile d’Abruzzo: sarà restituito alla sua città entro il 2020. Con alcuni rinvenimenti e scoperte effettuate proprio nel corso dei lavori post-sisma. Mentre l’Aquila si avvicina al decennale del terremoto del 6 aprile 2009, il restauro del suo storico teatro comunale, che aveva riportato lesioni in facciata e il crollo del soffitto del foyer e del cornicione anteriore, sta procedendo positivamente.
Simone Cristicchi, direttore del Teatro Stabile d’Abruzzo dal novembre 2017, dichiara che entrare nel teatro in questa fase di rinascita è “un’emozione fortissima”. “Questa sala me la immagino piena di pubblico, di tanti applausi e di spettacoli bellissimi. Vediamo questi ponteggi ma con l’immaginazione siamo già proiettati verso questo futuro”. Lo storico teatro comunale, prosegue Cristicchi, deve tornare ad essere “il polo culturale dell’intera città dell’Aquila”.
Il capoluogo abruzzese ha sempre avuto un’intensissima vita teatrale, che non si è interrotta neanche dopo il sisma: provvisoriamente, gli spettacoli del Teatro Stabile d’Abruzzo sono stati ospitati dal Ridotto, meno danneggiato. Per questa città il teatro ha un valore non solo culturale ma fortemente identitario.
Oggi l’Aquila è “una città ferita, una città che però non vuole morire. È la storia di una resurrezione, così com’era successo per il Friuli nel ’76” afferma Cristicchi ricordando l’opera di ricostruzione che, in dieci anni, vide riedificare interi paesi devastati da uno dei più forti terremoti che hanno colpito l’Italia. “Questa è una resurrezione lenta, faticosa, di grande pazienza”. L’Aquila è una città “che non vuole morire, che vuole tornare a volare”. E questa volontà “è tangibile, vedendo le strade piene di ragazzi, di studenti, di musicisti del conservatorio, di giovani ricercatori, che hanno scelto di non andare via da questa città, e sono loro la linfa vitale. Ed è a loro che desidererei regalare a mia volta un sogno con gli spettacoli che andranno in scena sul palco di questo teatro storico”.
Il direttore dei lavori, l’architetto Augusto Ciciotti, del Segretariato regionale Mibact, spiega che i lavori “sono in fase molto avanzata per quanto riguarda il consolidamento murario, l’adeguamento funzionale e il restauro degli apparati decorativi. Certamente l’attuazione dell’intervento necessita di notevoli ulteriori lavori riguardo al completamento del’impiantistica”.
Ma una delle notizie che da qualche mese hanno iniziato a diffondersi è che durante la ricostruzione sono emersi dei veri e propri tesori, come conferma Ciciotti: “C’è stato un interessante rinvenimento nella zona foyer con parte della vecchia pavimentazione ottocentesca, e nella volta il rinvenimento di splendidi intonaci graffiti che erano stati occultati da uno strato di intonaco”.
Il progetto che Cristicchi sta portando avanti con il Teatro Stabile d’Abruzzo si identifica, anche attraverso il nome, con questa forte spinta alla rinascita: “Ho definito il cartellone della stagione aquilana ‘I fiori tra l’asfalto’: mi piace pensare che il teatro sia questo, questa vitalità che non si arrende, che riesce a mettere radici anche in mezzo alle difficoltà, sia quotidiane, sia quelle che accadono quando si verifica un terremoto, questa vita che con tutta la sua forza riesce a vincere anche nelle vicissitudini più drammatiche”.
A cura di Barbara Miladinovic