Riccitelli: Lettera del presidente Di Sabatino e del sindaco Brucchi al Ministro Franceschini

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“Incomprensibile esclusione. Va trovata una soluzione”. La Società dei Concerti diventa un “caso istituzionale”

TERAMO –  L’esclusione della Società dei Concerti “P.Riccitelli”, dopo 37 anni di attività e 27 di finanziamenti ministeriali ininterrotti diventa un caso istituzionale. Il presidente Renzo Di Sabatino e il sindaco Maurizio Brucchi hanno inviato una nota congiunta al ministro Franceschini, elencando le numerose motivazioni che rendono “inaccettabile” la decisione della Commissione ministeriale (Fondo unico dello spettacolo) e chiedendo un intervento “riparatore”.

L’esclusione, com’è noto, è stata motivata ” dalla bassa valutazione artistica (criterio soggettivo) formulata dalla Commissione Artistica, la stessa (i componenti non sono cambiati) che aveva dato valutazione ampiamente positiva sull’attività concertistica per l’anno 2014″.

” Nel progetto artistico presentato e quasi completamente attuato per il 2015, anno incomprensibilmente oggetto dell’esclusione – scrivono Di Sabatino e Brucchi – la Riccitelli ha portato a Teramo, tra gli altri, artisti del calibro dei Solisti dei Berliner Philarmoniker, Andrea Griminelli, Stefan Milenkovich, Massimo Quarta, l’Orchestra Sinfonica della Radiotelevisione Croata, Benedetto Lupo, Ramin Bahrami, la Camerata Royal Concertgebow Orchestra di Amsterdam, i vincitori dei Concorsi Pianistici Internazionali “A. Rubinstein” e “A. Casagrande”, tutti oggi paradossalmente “bocciati” dalla Commissione Ministeriale. A completamento, i Concerti d’Organo con artisti internazionali, l’apertura alle giovani promesse con “I Concerti di Primavera” per gli studenti di particolare talento, nonché la programmazione autunnale già predisposta. In aggiunta, negli ultimi tre anni, la partecipazione della Riccitelli a ben tre progetti europei che hanno dato vita a prodotti musicali importanti e significativi, oltre agli aspetti formativi nel settore della musica e dello spettacolo”.

A completamento di una serie di cifre e dati sui conteggi ministeriali, Provincia e Comune, ricordano che “Silvia Colasanti, musicista e compositrice, la più autorevole componente della Commissione Artistica, nei giorni scorsi ha clamorosamente rassegnato a lei, Signor Ministro, le proprie dimissioni dalla Commissione stessa, proprio in seguito alle discutibili procedure di assegnazione dei fondi ministeriali”.

Poi, un elenco delle conseguenze della bocciatura su una società che vive e dà lavoro grazie alle produzione di attività culturale:

– impossibilità di realizzare la Stagione dei Concerti 2015/2016 con impoverimento dell’offerta, già fragile realtà, in un Paese che della cultura continua a fare sterili proclami, e relativa perdita di pubblico, azzeramento di decenni di ininterrotta attività, cancellazione di ogni forma di indotto relativa (hotel, bar, ristoranti, attività commerciali, flusso turistico conseguente);

– impossibilità di copertura del deficit di bilancio originato dalla mancanza di finanziamento statale dopo aver svolto la maggior parte delle attività concertistiche programmate nel 2015 (con chirurgico ritardo i risultati sono stati resi noti solo ad agosto, quando i due terzi delle attività sono già stati realizzati e il rimanente già programmato e definito);

– contrazione del personale amministrativo (licenziamento dei dipendenti quindi cancellazione di piccole ma significative realtà lavorative);

– impossibilità di ripresentare domanda prima del 2018 (la domanda in oggetto è triennale:2015/2017);

– perdita dei requisiti per l’accesso e l’ottenimento dei contributi alla cultura della Regione Abruzzo in base alla L.R. 46/14 che individua i destinatari prioritariamente tra i soggetti FUS;

“Spetta alla politica – concludono gli amministratori locali – quella che va oltre il nostro operato e le nostre possibilità di intervento, spetta a lei Ministro, scrivere la pagina successiva di questa narrazione così amara e desolata, naturalmente se riterrà di voler e dover intervenire in un ambito che sappiamo le è particolarmente caro del quale, siamo certi, non ha voluto e non vorrà siglare una fine così ingloriosa. Noi, nella nostra qualità di amministratori di un territorio già fortemente in crisi, pericolosamente impoverito e penalizzato oltre misura, non possiamo che riporre in lei le ultime speranze perché non si consumi lo scempio annunciato e possa essere ripristinata una giusta condizione di diritto e di riconoscimento dei meriti”.

 

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