Le proposte dell’associazione dei consumatori
PESCARA – Arco Consumatori ha esaminato le carte dei servizi presenti nei siti aziendali, che nel settore dell’autotrasporto pubblico si chiamano della mobilita’ di 11 vettori che operano in Abruzzo, urbani ed interurbani (Arpa, Sangritana, Gtm) – Tua, La Panoramica, Di Fonzo, Baltour, Marozzi, Marino, Dicarlobus, Flixbus, Eurolines.
L’associazione è giunta alla conclusione che le intenzioni del legislatore italiano, l’orientamento comunitario e infine il contesto di uno stato nazionale che grazie alle liberalizzazioni da gestore diventa regolatore sono state quelle di “riequilibrare a favore degli utenti i rapporti con operatori economici”.
“Si tratta di tenere in considerazione il ruolo degli Enti locali, quindi i Comuni – ha sottolineato il presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco – io ho scelto di aderire a questa significativa valutazione fatta dall’Arco che dice in sostanza che i Comuni possono svolgere un ruolo che gli appartiene con i servizi che il trasporto pubblico consente nei territori. Quindi un riaggancio alla gestione che le società, quelle gestite prettamente dalla Regione, fa per i nostri cittafini, quindi ci sono delle discordanze rispetto al servizio inteso dagli utenti e bisogna svolgere un ruolo più di raccordo e funzionale rispetto al servizio normale”.
Secondo Arco le carte dei servizi vogliono costituire una sorta di “accordo preliminare” delle amministrazioni eroganti servizi con gli utenti, funzionale al perseguimento della customer satisfaction, ovvero finalizzate a garantire prestazioni legate a parametri qualitativi prefissati e verificabili aggiornati annualmente. Tutte le carte esaminate non rispondono alle premesse per le quali sono state redatte, non sono aggiornate ad esempio alle disposizioni previste dal decreto D.L. n. 1/2012
Sulla scorta del disposto di cui all’art. 8, per Arco è possibile affermare che l’istituto delle carte dei servizi, nelle intenzioni del legislatore, non possa essere ritenuto quale mera raccolta di clausole di stile o di generiche e vuote formule, bensì esso è (o dovrebbe essere) fonte di regole cogenti, che debbono essere articolate in modo chiaro e preciso, dalle quali discendono, in capo ai soggetti coinvolti, obblighi e relative sanzioni in caso di inosservanza, e diritti in capo ai soggetti tutelati 20.
“Le Carte dei Servizi, che sono diventate obbligatorie dalla Legge – ha rimarcato il presidente di Arco Abruzzo, Franco Venni – per riequilibrari i diritti ed i doveri degli utenti e delle aziende, in realtà sono diventate soltanto un’autocelebrazione generica di quello che le singole aziende con tanti doveri che hanno gli utenti rispetto a loro. È esattamente il contrario di quello che prevedevano le Carte dei Servizi: sono illegibili, invisibili sui siti, bisogna andarli a cercare per poterli ritrovare e sono state fatte senza tener conto l’obbligo che hanno di essere fatte insieme alle associazioni dei consumatori, soprattutto da parte dei Comuni che sono i titolari di questi servizi, dove le società devono svolgere loro stesse attività di controllo, ma è tutto autoreferenziale. Le Carte dei Servizi devono dire esattamente quali sono i diritti dei cittadini nel rispetto del contratto del servizio. Questi diritti devono essere scritti in numeri e si deve sapere che cosa succede se questi diritti non vengono rispettati e questo lo devono dire le aziende, non lo fanno e dicono semplicemente loro si impegnano a… e non si sa che cosa succede se questi impegni vengono disattesi. Per questo motivo noi abbiamo impostato le cose in modo da creare un clima diverso dalle aziende e, come fanno molti, avere la possibilità d recepire i giudizi dei cittadini, noi abbiamo messo a disposizione sulla nostra pagina Facebook la possibilità di esprimere le valutazioni sul viaggio ogni volta che il cittadino lo affronta”.