CHIETI – Salari fermi e caos normativo nella sanità: per la Uil Fpl Chieti è ora di dire basta. Così Marco Angelucci, segretario provinciale, che interviene su un problema emerso in tutta la sua evidenza in questo anno di pandemia: il mancato riconoscimento economico agli operatori della sanità, a fronte di uno sforzo senza precedenti a causa della pandemia.
“In tempo di covid – dice Angelucci – è di moda chiamare gli operatori del sistema sanitario “angeli”, “eroi” e via dicendo. Ma ci sarebbe da aggiungere anche “martiri”, visto l’alto tributo di vite pagato per combattere la pandemia, in un primo tempo addirittura a “mani nude”, senza cioè alcuna protezione. Se a parole c’è stato questo riconoscimento, nei fatti la realtà mostra un’enorme ipocrisia di fondo, specie quando i sindacati chiedono a Governo, Regioni ed Aziende sanitarie per gli operatori sanitari pubblici e privati accreditati anche un indennizzo economico: a fronte di turni massacranti, saltati riposi, esposizione continua al virus e conseguente preoccupazioni per se stessi e loro famiglie, manca ancora la concretezza di una valorizzazione salariale”.
Per Angelucci, i problemi che riguardano tutta la categoria, dai medici agli OSS (Operatori Socio-Sanitari) passando per le professioni sanitarie non mediche, sono numerosi: contratti di lavoro scaduti e non ancora rinnovati da oltre 15 anni, contratti di lavoro differenziati tra strutture simili e, del tutto inverosimilmente, anche all’interno di stesse strutture, che creano disparità di salario a parità di profilo professionale, impossibilità di accesso alle progressioni economiche orizzontali e verticali su base formativa e meritocratica, adozioni di contratti di lavoro penalizzanti per i lavoratori non sottoscritti dai sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil che permettono alle Aziende di creare un “dumping” salariale con paghe imbarazzanti.
“Per questo – prosegue il segretario – ci facciamo portatrici di una campagna di sensibilizzazione proponendo a Cgil e Cisl di promuovere unitariamente presso ogni struttura territoriale una bozza di accordo aziendale di secondo livello per cominciare a dare concrete risposte a problematiche che mortificano la vita lavorativa e professionale di tanti operatori. Chiederemo anche alle segreterie nazionali di mettere in atto tutti gli strumenti di lotta necessari affinché Aiop e Aris rinnovino i contratti, vergognosamente fermi da 15 anni”.
Ma non solo: “Auspichiamo una celere chiusura della vertenza aperta in sede regionale da Cgil Fp, Cisl Fp e Uil Fpl per l’applicazione del rinnovo del contratto nazionale Aris-Aiop Sanità Privata Ospedaliera per affrontare, di seguito, quella relativa al contratto nazionale dei centri di riabilitazione ed rsa al fine di dare pari dignità tra operatori che lavorano presso il pubblico e gli stessi che operano nelle strutture private accreditate con il servizio sanitario regionale e nazionale”.
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