PESCARA – Si è svolto, ieri, il sopralluogo previsto prima della riconsegna del complesso dell’ex Cofa , convocato dalla Regione Abruzzo, al quale hanno preso parte i tecnici della Regione, con il dirigente Antonio Macera, la dottoressa Adelina Stella della Asl di Pescara e i tecnici comunali, accompagnati dai Presidenti delle Commissioni consiliari Patrimonio Renato Ranieri ,Lavori pubblici Armando Foschi e l’assessore al Patrimonio Eugenio Seccia.
Al termine del sopralluogo l’amministrazione comunale di Pescara ha sottoscritto con la Regione Abruzzo il verbale di riconsegna formale delle aree dell’ex Cofa, situato sul lungomare Papa Giovanni XXIII, alla stessa amministrazione regionale. Tuttavia, prima di riconsegnare simbolicamente le ultime chiavi della struttura, il Comune si è impegnato a effettuare la pulizia dell’area, con la rimozione dei rifiuti minuti e ingombranti, come materassi e rottami di bici, a effettuare lo sfalcio dell’erba alta, comprendendo anche la bonifica di alcuni frammenti di eternit rinvenuti a terra sul lato nord del complesso, e a eseguire il distacco delle utenze elettriche ancora attive.
Nel frattempo Comune e Regione torneranno a incontrarsi nei prossimi giorni per valutare un eventuale interesse dell’amministrazione comunale ad acquisire lo stesso ex Cofa nel proprio patrimonio.
Hanno illustrato Ranieri e Foschi:
il sopralluogo è partito con una ricognizione congiunta delle condizioni dei luoghi, per verificare lo stato di degrado e consentire alla Asl anche di verificare gli interventi da eseguire con urgenza per garantire quantomeno la pubblica incolumità, tenendo conto che anche oggi all’interno dei vari capannoni ed edifici abbiamo trovato chiari segni di ‘presenze’ estranee nel complesso, come dimostrano ancora gli avanzi di cibo trovati all’interno dell’ex casa del custode o degli ex uffici della Coooperativa Alternativa 83.
Presenze che evidentemente hanno individuato una via per introdursi all’interno dell’ex Cofa, nonostante da un mese ormai i cancelli siano stati chiusi attraverso due catene con relativo lucchetto. Nel corso del sopralluogo abbiamo accertato le precarie condizioni in cui versano tutti i capannoni, le lamiere ricoperte dalla ruggine, i vetri in frantumi, griglie metalliche, originariamente poste dalla Regione Abruzzo per impedire l’accesso all’interno degli edifici, completamente divelte, i fabbricati che presentano lesioni macroscopiche, con la caduta di intonaci e pezzi di muratura, escrementi umani ovunque, deiezioni di piccioni, e poi i rifiuti, materassi, indumenti, bevande, pattume in plastica, stracci, materiale metallico, ferroso, cartaceo, ingombranti, come una caldaia e un frigorifero, addirittura una roulotte, abbandonati tra una struttura e l’altra.
In pessime condizioni anche l’area esterna di pertinenza del complesso che, in diversi punti, presenta crepe e poi, nella zona nord-est di uno dei fabbricati sono stati rilevati numerosi piccoli frammenti di lastre ondulate in eternit che costituivano la copertura dei tetti dei capannoni. E altri piccoli frammenti in cemento amianto sono stati rinvenuti in altri punti dell’area. In effetti l’osservazione delle coperture da terra non ha permesso di effettuare rilievi di dettaglio sullo stato di deterioramento dei materiali in cemento amianto anche se, come riportato nel successivo verbale, è evidente che alcune lastre non sembrano ben ancorate. Nel corso del sopralluogo è stata accertata anche la presenza di una cabina elettrica di trasformazione dell’Enel ancora operativa, posta all’interno del primo capannone, cabina che pure eroga energia elettrica al distributore di carburante posto sulla riviera sud, a due esercizi pubblici situati nella stessa area e a una parte dello stesso litorale, cabina che a questo punto dovrà essere riposizionata per consentire la disattivazione della struttura esistente all’interno dell’ex Cofa.
Terminato il sopralluogo e richiusi i cancelli i tecnici di Regione, Asl e Comune con l’assessore Seccia e il consigliere comunale Massimo Pastore si sono ritrovati in Comune per sottoscrivere il verbale di riconsegna formale del complesso alla Regione.
Ha spiegato l’assessore Seccia:
nel documento sono state ripercorse le tappe della struttura, dal 2005 a oggi, dunque da quando c’è stata la concessione al Comune in uso temporaneo di una porzione immobiliare del complesso, ossia di due capannoni, concessione prorogata sino al 31 dicembre 2006, sino agli atti successivi, come il verbale del 2008 con cui i Vigili del Fuoco di Pescara hanno rilevato l’inagibilità della struttura, e le note successive con cui la Regione Abruzzo ha sollecitato al Comune la riconsegna del manufatto.
A questo punto, considerando che la struttura non è agibile, che sono stati perpetrati da sconosciuti una serie di atti vandalici a danno del complesso e che all’interno dei manufatti è stata riscontrata, anche oggi, la presenza di occupanti abusivi, le parti hanno concordato di procedere alla riconsegna del complesso alla Regione Abruzzo, subordinando la stessa alla avvenuta pulizia delle aree utilizzate, compresa la bonifica di alcuni frammenti di lastre di eternit rinvenuti a terra, al distacco dell’utenza elettrica di pertinenza comunale e a tutte le prescrizioni, ciascuno per quanto di competenza, che saranno impartite dalla Asl in seguito al sopralluogo odierno.
Un verbale che dunque conferma lo spirito di collaborazione attivo tra Comune e Regione. Non solo: tutte le operazioni di bonifica verranno effettuate dal Comune entro sette o dieci giorni al massimo, e subito dopo procederemo con la riconsegna materiale alla Regione delle chiavi dei lucchetti con i quali abbiamo sigillato i cancelli. Ma non basta: mentre effettueremo il passaggio, Comune e Regione torneranno a incontrarsi per valutare l’eventuale interesse dell’amministrazione comunale ad acquisire al proprio patrimonio l’area dell’ex Cofa, una possibilità che per ora lasciamo aperta nell’interesse della città.