Home » Attualità » Consiglio provinciale, ricorso contro Collegio Elettorale cancellato nell’odg

Consiglio provinciale, ricorso contro Collegio Elettorale cancellato nell’odg

da Redazione

Cardinale: “Oltre le responsabilità politiche che pure vi sono adesso ci vuole un’azione comune, grave atto divisivo molto pericoloso”

beta costantini

TERAMO – Il Consiglio provinciale di Teramo approva all’unanimità gli ordini del giorno per le iniziative da assumere contro la cancellazione del Collegio Elettorale teramano e il mancato rispetto del rispetto di genere nelle nomine del Consiglio di amministrazione del CDA del Parco Marino “Torre di Cerrano”.

Collegio elettorale

Con una integrazione proposta dalla Casa dei Comuni che ha chiesto di specificare il pronunciamento da parte dell’Assemblea dei Sindaci è stato votato all’unanimità da l’ordine del giorno presentato per conto della maggioranza dal consigliere Lanfranco Cardinale per: “intraprendere ogni iniziativa atta a manifestare il dissenso della collettività teramana” alla perdita del collegio elettorale”. Cardinale, in fase di dibattito, ha anche aggiunto “con il coinvolgimento delle parti sociali e dei parlamentari”.

Con modalità operative da definire quindi – sulla base dei limiti definiti dai Decreti anti Covid – la Provincia convocherà l’Assemblea dei Sindaci allargata alle parti sociali per individuare le azioni – anche giuridiche e nelle sedi opportune – da intraprendere contro l’eliminazione del Collegio Elettorale affidando al presidente Diego Di Bonaventura “la conduzione di questa battaglia”. (ndr Collegi Uninominali per la Camera dei Deputati prevederebbe ora lo smembramento dello stesso in due collegi uninominali, cancellando il pregresso collegio uninominale di Teramo e ripartendolo tra i collegi di L’Aquila e di Pescara).

“Riteniamo ci siano ragioni giuridiche per opporsi a questa decisione. Percorreremo tutte le strade politiche e giudiziarie per opporci – ha dichiarato Cardinale – una scelta improvvida è fortemente pregiudiziale assunta durante un periodo di drammatica emergenza con il Paese distratto da problemi tragici e contingenti. Al di là delle responsabilità politiche, che ci coinvolgono tutti visto che il provvedimento ha avuto ampi consensi da parte delle forze che siedono in Parlamento, dobbiamo essere compatti in un’unica azione per avere forza. Faccio un richiamo esplicito ai nostri parlamentari affinché lavorino insieme per porre rimedio ad un percorso legislativo che ha aspetti secondo noi poco coerenti e lineari anche da un punto di vista legislativo e soprattutto Costituzionale.. I sindaci saranno i primi ad essere chiamati in causa, fondamentali anche le parti sociali e tutti gli attori portatori di interesse che hanno già manifestato le loro preoccupazioni per la sorte di questo grave atto divisivo, che cancella le radici storiche, sociali ed istituzionali di questa provincia”.

Odg su mancato rispetto della legge sulle quote di genere nelle nomine Parco marino Torre di Cerrano

Approvato all’unanimità anche l’ordine del giorno presentato dalla consigliera Beta Costantini (nella foto) sul mancato rispetto della legge sulle quote di genere nei consigli di amministrazione di società a partecipazione pubblica – insieme alla Commissione Pari Opportunità ha già segnalato l’irregolarità alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento Pari Opportunità –nell’elezione del CDA del Parco Marino Torre del Cerrano. Sull’argomento anche la Casa dei Comuni ha presentato un ordine del giorno nel quale si fa riferimento anche alla nomina del nuovo presidente (nomina sulla quale pende un ricorso al tar presentato dal Comune di Pineto).

Per Beta Costantini i due argomenti non sono sovrapponibili: “La questione di genere, principio di fondo, chiaramente esplicitato da una legge e comunque di carattere generale è una precondizione, non può essere accostata ad altre considerazioni, per quanto legittimamente poste – ha dichiarato – è una battaglia che ho condotto sin dall’inizio e non credo abbiamo bisogno di altre ragioni che potranno essere poste in altri momenti e in altre sedi. Non ne voglio fare una questione politica ma di diritti”.

Al termine di un ampio dibattito anche questo ordine del giorno è stato approvato all’unanimità.

Ti potrebbe interessare