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Ricostruzione post sisma, gli emendamenti proposti al Governo

da Marina Denegri

gianguido d'alberto

D’Alberto: “La Ricostruzione deve essere anche economica e sociale. Ora tocca al Parlamento e al Governo il passo decisivo”

TERAMO – Prosegue il lavoro delle Anci regionali di Abruzzo, Marche, Lazio e Umbria per sostenere normativamente la Ricostruzione del Cratere Sisma 2016.

​”Come Presidente ​ di ​ANCI ed in accordo con i miei colleghi Sindaci​ abruzzesi​, abbiamo lavorato per proporre al Governo e al Parlamento una serie di emendamenti, da inserire nella prossima finanziaria, finalizzati a rafforzare tutte quelle azioni utili a favorire​ e sostenere il rilancio socioeconomico di questo territorio​”, dichiara Gianguido D’Alberto.

Rifinanziamento del fondo di 35 milioni già esaurito istituito come contributo in conto capitale alle imprese per investimenti nei territori dei Comuni colpiti, con priorità per le imprese che hanno subito danni per effetto degli eventi sismici; proseguimento della Zona Franca Urbana per almeno ulteriori 5 anni; estensione della possibilità di istituire una ZES per l’area Appenninica; inclusione dell’area del cratere nelle aree ammesse a beneficiare dell’esonero dal versamento dei contributi pari al 30% dei complessivi contributi previdenziali dovuti dai datori di lavoro; stabilizzazione del personale; compensazione per il minor gettito IMU; proroga delle procedure semplificate per la ricostruzione pubblica e privata per ulteriori 5 anni; ammissibilità al finanziamento dei costi per l’acquisto e l’urbanizzazione delle aree destinate alla delocalizzazione di edifici pubblici e scuole; impignorabilità delle risorse provenienti dal fondo per la ricostruzione delle aree dal Sisma Centro Italia; scorporo delle spese straordinarie sostenute per scongiurare il Dissesto Finanziario degli Enti Locali.

Ecco i principali capitoli del pacchetto di emendamenti messi a punto dal Coordinamento interregionale delle Anci regionali di Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo e dai membri della cabina di regia che saranno inviati alla Commissione Bilancio e ai Parlamentari eletti nelle regioni Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo.

“La Ricostruzione fisica non può prescindere da un parallelo rilancio economico/sociale con risorse specifiche e straordinarie deve essere accompagnata, ora più che mai, dal rilancio economico sociale dei nostri territori”, prosegue il Presidente Anci Abruzzo – Diventa necessario, poi, rendere più veloce la ricostruzione pubblica e privata: le stazioni appaltanti dovranno poter procedere all’affidamento diretto delle attività di esecuzione di lavori, servizi e forniture, nonché dei servizi di ingegneria e architettura, inclusa l’attività di progettazione, di importo inferiore a 150.000 euro sino al termine delle attività di ricostruzione pubblica. Sarà fondamentale garantire sostegno alle imprese danneggiate dagli eventi sismici: le regioni Abruzzo, Lazio, Marche ed Umbria hanno provveduto ad emettere i relativi bandi ed a stilare le conseguenti graduatorie che hanno esaurito la dotazione finanziaria. Andrà erogato un sostegno alle attività economiche con destinazione del 5% della ricostruzione pubblica alla realizzazione di interventi per lo sviluppo, l’ammodernamento e la riqualificazione del sistema economico dell’area cratere”.

“A tutto ciò si aggiunge la richiesta per la prosecuzione di “zona franca urbana” per il sisma centro Italia, nonché l’istituzione zes “cratere sisma 2016” al fine di trattenere l’imprenditoria locale e se possibile attrarne di nuova, in un contesto di elevatissima incertezza e difficoltà, specialmente nei Comuni con danni gravi, è necessario fornire prospettive di sostegno stabili su di un arco temporale comparabile con quello della ricostruzione.

Infine, abbiamo proposto, da subito, misure per la stabilizzazione del patrimonio umano impiegato nella ricostruzione e per la definizione di una indennità aggiuntiva per tutte quelle risorse umane impegnate, all’interno dei Comuni, alla lavorazione delle istruttorie.

La volontà è accelerare il percorso di ricostruzione al fine di restituire la propria identità a tutti i territori e ai Comuni. I Sindaci, come sempre, sono in prima linea per le nostre comunità”, conclude D’Alberto.