“Si voleva far credere che le magnifiche sorti e progressive, come diceva Leopardi, sarebbero state registrate all’Aquila con la fine del commissariamento. Io credo che adesso tutti sappiano perché io dovevo essere tolto. Perché ero un baluardo rispetto a certe situazioni.Ho l’impressione – ha proseguito – che quello che sta succedendo all’Aquila, gli aquilani lo sapessero ben prima della magistratura. Ci sono quindi delle responsabilita’ politiche molto forti in questo senso. É necessario che gli aquilani abbiano la garanzia che la propria classe dirigente sia assolutamente al di sopra di ogni sospetto”.
Ha aggiunto Chiodi: “Un profondo rinnovamento di quello che é un sistema di casta ormai inveterato da tantissimi anni, che ha cloroformizzato la città per certi versi, che é trasversale, che usa tutti gli strumenti finalizzati alla conservazione del potere e poi sposta l’attenzione ogni volta. Oggi si attaccano fantomatiche strategie di una certa ‘Spectre’ che vedrebbe coinvolto il governo, che vuole fare cadere un sindaco. É il modo tipico della scuola delle Frattocchie di distogliere l’attenzione rispetto ai reali problemi. Gli aquilani meritano molto di più di quello che hanno”.
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