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Teramo, Rievocazione “Circuito del Castello”

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La Provincia espone la AR Picchio MG del sei volte campione italiano Marco Gramenzi. Un progetto tutto teramano. “La testimonianza di una filiera di eccellenza nel settore del racing e dell’automotive” dichiara Di Sabatino

TERAMO – In provincia di Teramo esiste una filiera di eccellenza dell’automotive: a parte le gomme si costruisce buona parte della componentistica di un’autovettura. A testimonianza di un percorso che, anche grazie al progetto sull’area di crisi complessa Vibrata-Piceno – promosso dalla provincia di Teramo, da quella di Ascoli Piceno e dalle due Regioni Abruzzo e Marche – sta emergendo nelle sue più significative sfaccettature. Una realtà produttiva votata all’innovazione e alla qualità che, nonostante le difficoltà finanziarie e la crisi strutturale dei comparti industriali e manifatturieri, ha continuato ad investire in questo territorio.

Per questo, in occasione della rievocazione del Circuito del Castello – in programma per domani a Teramo a cura dell’associazione Circuito del Castello, del Comune, dell’Aci e con il patrocinio della Provincia – a Viale Mazzini, oltre alle blasonate auto d’epoca, verrà esposta l’Alfa Romeo 4C , la nuova auto da corsa del sei volte campione italiano velocità montagna, Marco Gramenzi, di Teramo.

Un progetto tutto teramano, quindi, partito su impulso del campione italiano: il bolide è stato realizzato quasi artigianalmente. Il propulsore erogherà 600 cavalli e la scocca studiata nei minimi dettagli proprio per sopperire a forti sollecitazioni. Il tutto è stato pianificato in collaborazione con la Picchio Racing Car di Ancarano e con la MPE e la Mirage Motor Company di Montorio al Vomano che hanno realizzato la livrea in carbonio.

“Un filo conduttore ideale che ricollega l’eccellenza motoristica sviluppatasi a Teramo nel dopoguerra anche grazie alla scuderia Taraschi e che portò nel capoluogo la gara che dal 1949 al ’61 animò il centro storico, al fermento imprenditoriale che stiamo registrando oggi e che stiamo imparando a conoscere anche grazie al progetto di rivitalizzazione industriale della Vibrata – ha dichiarato Renzo Di Sabatino, ieri mattina, alla presentazione dell’iniziativa alla quale hanno partecipato Marco Gramenzi, Marco Pistillo della Mpe e Mirage Motor Company, Francesco Di Pietrantonio della Picchio Spa insieme a Giancarlo Muzzi e Sando Gadaleta dell’associazione “Circuito del castello” e Tazio Taraschi della Scuderia Taraschi – Imprenditori che lavorano su brevetto originale, collaborano con le Università, creano start up innovative e lavorano con i più grandi marchi del settore racing e automotive”.

La AR Picchio MG, come ha spiegato Marco Gramenzi, è in una fase di rodaggio e debutterà presto “per vincere” ha detto il campione italiano tutt’ora impegnato con le gare di campionato. “Una sfida bellissima, superare in competitività la 155 DTM Itc non era facile ma sono certo che ci siamo riusciti”.

Punti di forza dell’auto da corsa la leggerezza, la potenza e l’assetto come specificato da Di Pietrantonio della Picchio. Una storia aziendale esemplare iniziata poco più di vent’anni fa: “Non ci credeva nessuno, una fabbrica di auto da corse ad Ancarano sembrava una pazzia, ci davano un paio d’anni di vita. Siamo ancora qui oggi facciamo prototipiti sia per il racing che per auto su strada”. Fra i loro clienti anche la Daytona

Bolide leggero grazie alla sua scocca in carbonio realizzata interamente dalle aziende di Marco Pistillo, ingegnere cresciuto nella grande casa ATR di Colonnella, oggi imprenditore in proprio che lavora anche per comparti come la nautica e l’aeronautica oltre alla componentistica per auto e auto da corsa. Fra i suoi fiori all’occhiello un programma di formazione per laminatori e tecnologi junior dei materiali compositi.

La AR Picchio MG sarà esposta, durante la manifestazione del Circuito del castello, lungo viale Mazzini, di fronte al Palazzo della Provincia nell’area prospiciente l’Hotel Abruzzi

Scheda autovettura

Basso il baricentro del veicolo con la ricerca esasperata nel collocare in basso tutte le masse significative. Rigido il telaio e tutta la catena che viene sottoposta a torsione. Leggero tutto l’alleggeribile. Per la sicurezza, in particolare si è utilizzata una gabbia che sottoposta alle prove di omologazione si è deformata di soli 8 mm invece che dei 100 mm ammessi. In pratica la gabbia dopo le prove è risultata indeformata. Molta attenzione è stata dedicata al dimensionamento del crash box anteriore. Esso è congegnato in modo che l’insieme costituito del radiatore dell’acqua e il convogliatore del flusso d’aria costituisca un ottimo assorbitore di energia. È previsto anche un crash box in carbonio installato posteriormente. La cellula di sopravvivenza è stata irrigidita con appositi laminati in carbonio a forte spessore per rinforzare la parte anteriore del telaio originale posto a valle degli assorbitori. Per migliorare la resistenza torsionale del pur ottimo telaio in carbonio dell’Alfa Romeo 4C la gabbia posta nell’abitacolo è stata resa solidale allo stesso con opportuni collegamenti. Il telaio supplementare che costituisce il vano motore è costruito mediante profilati in alluminio a forte spessore e sezione in modo da non inficiare la rigidità complessiva.

Il motore è semi portante.

 

 

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