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Conferimento rifiuti Covid 19 a Pescara, in commissione fissate le modalità

da Redazione

cassonetti indifferenziata

In due giorni a settimana la raccolta dei rifiuti dei 205 cittadini in quarantena, da parte di quattro operatori di Ambiente SpA

PESCARA – “É stata concentrata in due giorni a settimana, il martedì e il venerdì, la raccolta dei rifiuti dei 205 cittadini di Pescara in quarantena perché Covid-19 positivi da parte di Ambiente Spa. Quattro gli operatori che sono stati formati e dedicati al servizio, con la divisione della città in quattro quadranti e che, dopo aver ritirato il pattume, lo conferiscono direttamente nell’Impianto di Trattamento Meccanico-Biologico della Deco dove resta in quarantena per dodici giorni a una pressione di 70 gradi per abbattere l’eventuale carica batterica. Troviamo invece assurda la comunicazione giunta dal Capo della Protezione civile nazionale Borrelli che da ieri ha vietato alle unità volontarie della Protezione civile di eseguire il servizio di sanificazione dei marciapiedi e delle strade secondarie della città. Il servizio continuerà a essere eseguito da Ambiente, cercando ugualmente di coprire tutto il territorio, ma nel frattempo investiremo della problematica la Regione Abruzzo per chiedere la revoca di tale divieto”.

Lo hanno ufficializzato il Presidente della Commissione Ambiente Ivo Petrelli, Forza Italia, e il consigliere azzurro Alessio Di Pasquale al termine della seduta odierna alla quale hanno preso parte, in collegamento web, anche l’assessore delegato Isabella Del Trecco e il dirigente di Ambiente Spa Massimo Del Bianco.

“Pescara forse è la prima città in Abruzzo che è riuscita a mettere a pieno regime la gestione dei rifiuti per i pazienti Covid positivi o per coloro che, comunque, sono in isolamento domiciliare o quarantena obbligatoria – ha spiegato il Presidente Petrelli -, servizio che oggi sta riguardando 205 cittadini, per 175 punti di raccolta complessivi, perché in alcuni casi si tratta di persone che appartengono allo stesso nucleo familiare. Tali cittadini hanno obbligatoriamente dovuto sospendere la raccolta differenziata dei rifiuti e conferire il proprio pattume in modo indifferenziato, seguendo le indicazioni fornite da Ambiente con il relativo kit, dunque il dover mettere i rifiuti all’interno di due sacchetti piccoli, uno dentro l’altro, e poi in un terzo sacco grande da sigillare con lo scotch, tutto materiale fornito da Ambiente gratuitamente per il cittadino, dunque con l’adozione di tutte le misure utili a proteggere gli utenti, ma anche gli operatori ecologici.

Il ritiro di tale pattume è stato concentrato in due giornate, il martedì e il venerdì, con la divisione della città in quattro zone: lato mare nord e lato mare sud, lato interno nord e lato interno sud, e sono 4 gli operatori che sono stati formati in modo specifico per tale servizio e che sono dedicati a tali utenti, uno per ogni zona. Una volta raccolto, il pattume viene portato direttamente nell’Impianto di Trattamento Meccanico-Biologico della Deco per mettere in quarantena i rifiuti stessi.

La norma prevede infatti che tali rifiuti speciali e potenzialmente contaminati dal virus, dovrebbero restare almeno 9 giorni in quarantena, mentre nella struttura della Deco la quarantena dura ben 12 giorni a una pressione di 60-70 gradi, che garantisce il depotenziamento dell’eventuale presenza di virus, in modo che da rifiuti speciali siano trasformati in rifiuti ordinari, che possono essere inseriti nel processo di trattamento per diventare ecoballe per l’alimentazione di forni o cementifici. Ovviamente – ha proseguito il Presidente Petrelli – tale servizio, come ha riferito Del Bianco, ha determinato un aumento dei costi se consideriamo che, al di là della formazione degli operatori, Ambiente ha dovuto anche destinare un locale idoneo per la vestizione e svestizione degli operatori ecologici dai Dispositivi di protezione individuale e i mezzi dedicati al Covid-19 vanno sanificati ogni volta, con una spesa aggiuntiva di 420 euro a settimana.

Tuttavia è anche probabile che tale spesa ulteriore possa poi essere compensata dalla riduzione di altri servizi, come lo spazzamento ordinario della città, o la riduzione della raccolta degli ingombranti e dei parchi che sono chiusi al pubblico da un mese. Per ora Ambiente non sta registrando neanche grosse criticità sul fronte personale, su 320 dipendenti solo 50 sono assenti: 20 per ferie a turnazione, 30 per malattia, congedi, permessi 104 o perché magari abitando in zone rosse sono materialmente impossibilitati a raggiungere il luogo di lavoro. Dunque per ora, Ambiente non ritiene di dover ricorrere ad altri istituti professionali, anche se molto dipenderà dalla successiva evoluzione dell’emergenza Covid-19”.

Cambia invece la situazione per la sanificazione delle strade che, da oggi, ricadrà interamente sulle spalle di Ambiente Spa: “Ieri pomeriggio – ha infatti informato il consigliere forzista Alessio Di Pasquale – è arrivata una comunicazione del dottor Borrelli, Capo della Protezione civile nazionale, che ha vietato l’impiego delle Associazioni di volontariato nelle operazioni di sanificazione delle strade e dei luoghi all’aperto ‘non essendo ancora note le conseguenze sull’ambiente naturale esterno’, dirottando il servizio solo sulle ditte specializzate. Francamente troviamo assurda tale disposizione, innanzitutto perché a Pescara per tale operazione, come ha ribadito oggi il dottor Del Bianco, viene adottata solo una soluzione di acqua con una minima aggiunta di acqua ossigenata, la stessa con cui disinfettiamo le ferite dei bambini in modalità pura, soluzione peraltro approvata anche dall’Arta.

In secondo luogo l’ausilio dei volontari della Protezione civile era fondamentale perché, là dove i mezzi di Ambiente riescono a coprire le grandi arterie principali di attraversamento che, necessariamente, consentono il transito dei grandi camion, i volontari, comunque idoneamente attrezzati con i dispositivi di protezione individuale, si occupavano, gratuitamente, della sanificazione di marciapiedi e stradine più interne o piccole, permettendoci, sino a oggi, di arrivare veramente ovunque. Da oggi invece sarà Ambiente a dover ulteriormente incrementare i propri sforzi per consentirci di mantenere gli attuali standard di operatività a tutela dei cittadini, ma nel frattempo chiederemo alla Regione Abruzzo di operare un pressing sulla Protezione civile nazionale per ottenere la revoca di un provvedimento che a Pescara non ha ragion d’essere viste tutte le cautele adottate a tutela soprattutto di chi sta operando e che, eventualmente, possono essere ulteriormente incrementate”.

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