Dopo aver annusato una serie di indumenti della signora, non inquinati dai soccorritori, gli animali sono stati liberati nel bosco alla ricerca di tracce utili; intanto le squadre di terra del Soccorso Alpino e Speleologico per tutta la notte hanno perlustrato la zona. Coinvolta nelle operazioni di ricerca anche l’amministrazione comunale di Farindola, che ha messo a disposizione dei soccorritori il personale della Protezione civile.
La donna, che ha dichiarato di non essere riuscita a ritrovare l’auto del marito parcheggiata all’estremità del bosco, al calare della notte ha preferito fermarsi. Fortunatamente, dopo aver trovato riparo in prossimità di spuntoni di roccia, non è andata oltre, rischiando di incappare al buio nelle pareti di Iacovone, salti rocciosi di oltre 50 metri.
“Ancora una volta i cani molecolari del Soccorso Alpino hanno compiuto il loro dovere”, ha dichiarato Antonio Crocetta, delegato alpino del Cnsas Abruzzo. “Questi infaticabili amici, lo scorso 29 agosto, ci hanno permesso di ritrovare una bimba di soli due anni e mezzo, che si era persa nel bosco nei dintorni di Cusciano” (frazione di Montorio al Vomano, ndr)”.
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