PESCARA – Proseguono le indagini della Procura di Pescara, coordinate dall’aggiunto Cristina Tedeschini, che ha aperto un fascicolo contro ignoti per disastro colposo e omicidio plurimo colposo. Gli inquirenti hanno acquisito un sms che un operaio della Provincia di Pescara ha inviato a un suo superiore due ore e mezza prima della valanga, per comunicare che c’erano “due turbine dell’Anas disponibili a Penne”.
Il cantoniere aveva notato una turbina Anas ferma ai bordi della statale 81: da successivi riscontri sembra che l’operatore della turbina si sia fermato a prendere un caffé, dopo 8 ore di lavoro continuato, e che alle 19.34, dopo l’allarme sull’hotel Rigopiano, un altro operatore Anas sia stato allertato. Intanto, sulla base dei rilievi compiuti da inquirenti e soccorritori, è emerso che non una ma tante valanghe sono precipitate dai bordi del crinale verso valle, nella zona di Rigopiano, dove 70 uomini dei Vigili del fuoco sono ancora al lavoro per mettere in sicurezza la zona.
E non si placano le polemiche, che registrano ora anche l’intervento di Matteo Renzi. “Che squallore – ha detto l’ex premier all’assemblea degli amministratori del Pd a Rimini – quando un minuto dopo la tragedia di Rigopiano si è cercato di gettare fango sulla protezione civile e su volontari che salvavano vite”.