PESCARA – L’assessore all’Ambiente Isabella Del Trecco , dopo aver avuto l’ufficialità della conclusione delle operazioni di rimozione del cantiere sulla riviera sud, ha detto che nel primo pomeriggio di ieri sono state portate a termine le operazioni di smantellamento di tale cantiere in seguito alla sospensione dei lavori di ripascimento del litorale determinata prima dall’inchiesta della magistratura e, in secondo luogo, dall’inizio della stagione balneare, lo scorso primo giugno, che vieta qualunque intervento sull’arenile.Gli operai dell’impresa Rossi Renzo Costruzioni di Marcon in provincia di Venezia, che lo scorso 7 giugno avevano iniziato a smontare, a svitare le condotte, lasciate temporaneamente adagiate sulla battigia, hanno provveduto a completare la rimozione di tutti gli impianti, con il ripristino delle aree a perfetta regola d’arte. Dunque l’intera riviera sud, dallo stabilimento balneare Le Canarie sino al confine con Francavilla al Mare, è stata riaperta agli utenti, ad eccezione della spiaggia libera antistante il centro Paolo VI che tornerà fruibile oggi. Per ora restano sulla spiaggia solo i cumuli di sabbia già dragati, in attesa di conoscere l’esito delle analisi condotte su ordine della magistratura sulla qualità del materiale depositato per sapere come eventualmente doverlo smaltire.
Ha ricordato l’assessore Del Trecco:
per ora il ripascimento della riviera sud di Pescara può considerarsi fermo come abbiamo già ufficializzato lo scorso 2 giugno nel corso di un incontro con i balneatori alla presenza del sindaco Albore Mascia. Le opere sono iniziate lo scorso 29 aprile, dopo aver ricevuto tutte le rassicurazioni dell’Arta circa la qualità della sabbia dragata dal porto turistico e sparata direttamente sulla battigia. Poi, due settimane fa, lo stop determinato dall’apertura di un’inchiesta da parte della Procura circa la qualità di quello stesso materiale; in realtà la Procura non ha mai disposto il sequestro del cantiere, ma l’amministrazione comunale ha comunque ritenuto opportuno fermare le opere proprio per rispetto al lavoro delicato che la magistratura sta svolgendo e che richiede un clima di serenità, certi della celerità dell’inchiesta stessa.
Nel frattempo la nostra prima preoccupazione è stata la rimozione del cantiere, per restituire ai concessionari almeno la spiaggia di cui già disponevano e consentire loro di attrezzare sdraio, palme e ombrelloni. L’amministrazione ha inviato, nei giorni scorsi, un’ordinanza e una lettera per chiedere alla ditta di rimuovere le condotte, ditta che lo scorso 7 giugno è arrivata a Pescara e ha subito iniziato a lavorare, provvedendo a smontare le condotte che per tre settimane hanno sparato sabbia sulla spiaggia. Temporaneamente i tubi sono stati lasciati sulla battigia, per poi iniziare la loro rimozione, e per tale ragione abbiamo anche emanato un’ordinanza di divieto di sosta temporaneo nello slargo posto tra gli stabilimenti balneari Coralba e Tramonto per agevolare e velocizzare l’accesso dei mezzi meccanici che dovranno prelevare le tubature.
Nella giornata odierna l’impresa ha provveduto a rimuovere tutte le condotte e le attrezzature utilizzate durante il dragaggio, garantendo il ripristino delle aree a perfetta regola d’arte, libere da qualsiasi occupazione assicurando la pubblica incolumità. Subito il sindaco Albore Mascia ha firmato un’ordinanza con la quale dalle 14 di oggi abbiamo autorizzato la fruizione di tutta la spiaggia di Porta Nuova, a eccezione del tratto antistante l’area del Paolo VI che sarà fruibile dall’utenza a partire dalle 6 di domani, domenica 12 giugno. A questo punto i balneatori potranno attrezzare i propri arenili e avviare la stagione, mentre l’amministrazione comunale resta in attesa di conoscere l’esito delle analisi ordinate dalla Procura nell’ambito dell’inchiesta circa la qualità del materiale dragato per decidere come meglio disporre dei cumuli di sabbia per ora depositati sull’arenile al di sopra di pannelli.