PESCARA – Con la delibera di Giunta n. 8 del 13 gennaio 2015 il Comune di Pescara ha dato l’assenso al subentro alla Provincia rispetto alla concessione n. °78 dei locali del Circolo Canottieri di Pescara.L’annuncio è stato dato questa mattina durante una conferenza stampa dove oltre al Sindaco Marco Alessandrini, hanno partecipato il presidente del Consiglio Comunale, Antonio Blasioli, l’assessore allo Sport Giuliano Diodati, il presidente del CONI Enzo Imbastaro, il presidente del Circolo Canottieri Pescara e il presidente dell’Associazione “ Prima Pescara”, Nicola Monti.
“Abbiamo scoperto questa situazione il 30 luglio 2014 – dichiara Blasioli – e precisamente in occasione della ricorrenza dei 90 anni del Circolo Canottieri quando, nel complimentarmi con l’associazione sportiva più longeva di Pescara, lanciavamo l’allarme per cui il Circolo stava per essere allontanato dagli storici locali del lungofiume che stavano tornando alla Provincia. Il Circolo canottieri torna per ora alla città con una concessione che permette allo stesso Circolo di poter disporre di quella sede, in attesa di tornarci in maniera definitiva in un percorso che ci vedrà impegnati con il Demanio. Sarebbe bellissimo – dichiara Blasioli – se in questi cinque anni potessimo ristrutturare il Circolo Canottieri e riportarlo allo splendore di guardiano del fiume dalle cui acque più volte, 1992 e 2013 soprattutto, ha subito l’inondazione”.
“L’originaria sede – sottolinea il presidente dell’Associazione Prima Pescara, Nicola Monti – della Canottieri “ La Pescara, era posta più a valle, sempre sulla golena nord del fiume. Era un edificio di due piani con una grande terrazza. Nella seconda metà degli anni trenta, si costruì la sede storica con un progetto che, possiamo ben dire, fu precursore di un’edilizia sportiva di grande efficacia. Il progetto originale ricalvava lo stile e le forme di un’imbarcazione, ancora oggi se possono ammirare gli oblò. Particolarissima era la funzionalità dell’edificio. Era posizionato su pilastri, tipo palafitta, per evitare i danni delle esondazioni del fiume, nel piano superiore c’erano servizi e rimessa. Nel lato che guarda verso il mare, era stata realizzata una rampa per trasportare le imbarcazioni sul terreno e poi direttamente al fiume. Al di sopra di questo piano c’erano due ampie terrazze con una torretta, il tutto ricordava il ponte principale di una nave con una fuga centrale. Successivamente negli anni 60’ e 70’ furono realizzati degli interventi di ampliamento che gli hanno donato l’aspetto esteriore attuale ma ne hanno celato il progetto iniziale che per originalità e funzionalità fu un esempio da riproporre anche in altre sedi. Ricordiamo – prosegue Monti – dunque che quella in cui insiste lo stabile è stata la zona di collegamento tra le due sponde, vi si ricordano il ponte in pietra, il ponte di barche o il ponte in ferro. Proprio del concetto di collegamento mi piace evidenziare il primato del circolo canottieri, già dal 1924 lo sport univa i cittadini delle due sponde di Pescara e Castellammare allora divise e rivali”.