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Riordino Province, nuovo incontro a Pescara

da Redazione

PESCARA – Il presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa prosegue il lavoro di confronto con il territorio sul tema del riordino delle Province e degli uffici territoriali dello Stato. Nelle scorse settimane Testa e il sindaco Luigi Albore Mascia hanno tenuto un primo incontro convocando i rappresentanti politici di Comune e Regione di entrambi gli schieramenti, parlamentari pescaresi (è intervenuto solo Andrea Pastore), Camera di Commercio, Confindustria, sindaci presenti nel Cal e alcuni rappresentanti delle associazioni di categoria. Sabato, 8 settembre, è in programma un secondo appuntamento, alle ore 10, nei locali della Provincia. Stavolta sono stati chiamati a partecipare i rappresentanti dei sindacati, delle associazioni dei consumatori, delle cooperative, e degli ordini professionali, insieme ai vertici di Inps, Inail, Agenzia delle Entrate, nonché i responsabili di associazioni culturali, Fondazione Pescarabruzzo, Banca Caripe e associazioni di volontariato che operano sul territorio.
“Ritengo fondamentale – dice Testa – fare valutazioni approfondite anche con chi vive e lavora nella e per la nostra provincia e rappresenta in qualche modo gli interessi di questa zona. Anche nell’incontro di sabato ribadirò le mie convinzioni. Pescara è e resta il capoluogo economico della regione per cui credo che meriti un ruolo di primo piano nel riordino su cui si sta lavorando. Non bisogna dimenticare, però, che l’imperativo imposto dal Governo è quello del risparmio per cui è inutile pensare di lasciare tutto immutato, è pura fantascienza e vuol dire prendere in giro i cittadini. Io – aggiunge Testa – mi preoccuperò di difendere il ruolo di primo piano che Pescara e la sua Provincia hanno sempre svolto così come chiederò che Pescara resti capoluogo di Provincia anche in futuro, come prevedono d’altronde le disposizioni del Governo per le città più popolose. Non è un modo per vantare o alimentare il mio orgoglio pescarese, né il tentativo di svuotare altri territori di servizi, ma la semplice richiesta di riconoscere uno stato di fatto che nessuno può negare”.

 

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