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Riorganizzazione degli Uffici giudiziari: chiesto il rinvio triennale per la provincia di Teramo

da Redazione

Il presidente Catarra e i sindaci di Giulianova e Atri chiedono il rinvio triennale come per L’Aquila e Chieti

TERAMO – Con l’adozione di altrettante delibere, i sindaci di Giulianova ed Atri insieme con il presidente dell’Amministrazione provinciale chiedono al Parlamento, al Consiglio dei Ministri nonché ai presidenti delle Commissioni Giustizia di estendere anche alla provincia di Teramo, così come previsto per quelle de L’Aquila e di Chieti mediante un emendamento approvato in Senato il 15 febbraio scorso in sede di conversione del cosiddetto decreto “milleproroghe”, il differimento di tre anni nella riorganizzazione degli Uffici giudiziari.
In buona sostanza la modifica, recante la delega al Governo di provvedere alla riorganizzazione, rinvia appunto di tre anni il nuovo assetto territoriale da dare agli uffici giudiziari con sede nelle province de L’Aquila e Chieti perché colpite dal sisma del 6 aprile 2009, non considerando che il terremoto ha egualmente interessato il Teramano, con alcuni comuni ricompresi nell’area del “cratere” e addirittura con porzioni di fabbricato prossimi al palazzo di Giustizia del capoluogo aprutino seriamente danneggiati dal sisma e quindi inagibili.
Il risultato, sottolineano i sindaci e il presidente della Provincia, sarebbe una riorganizzazione disarticolata e parziale, non conforme perciò ai criteri ispiratori della delega al Governo, perché investirebbe solo una parte del Distretto della Corte d’Appello, coincidente con il territorio dell’intero Abruzzo, avendo come effetto la soppressione delle due, peraltro efficienti, sezioni distaccate presenti nel Teramano. Un territorio, rimarcano sindaci e presidente della Provincia, che pertanto verrebbe a scontare gli effetti della riorganizzazione pur essendo privo, a differenza dell’Aquilano e del Chietino, di tribunali sub-provinciali.

 

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